Lo dice con un hastag #Castellammare, noi ce la possiamo fare. La sala è piena quando prende la parola. Salvatore Vozza la strada ce l’ha chiara: “Serve un patto per la città”. “Un progetto che va oltre i partiti, che si pone l’obiettivo di ridare a Castellammare la sua centralità”. Attorno a lui volti noti della poltica stabiese, ma anche imprenditori, professionisti e sindacalisti. L’ex sindaco, che ha riunito nella stesso luogo da l’ex esponente di Forza Italia Rosa Cuomo a Lino Polito che ha governato la città da sinistra per dieci anni, detta la linea delle tappe da qui a domenica prossima. A pochi giorni dalla presentazione delle liste non c’è un candidato a sindaco già in campo. Un vuoto che Vozza intende occupare non parlando solo a sinistra, ma mettendo insieme un gruppo senza simboli di partito. Nel frattempo il suo è un discorso da chi si sente già in campagna elettorale. Vozza ne ha per tutti, riferendosi al sindaco Cuomo mandato a casa dai suoi: “Non si gioisce se i lavoratori licenziati dalle Terme perdono una causa”. Sui grillini dice diretto: “Peccato, li guardo con simpatia. Ma a Castellammare il movimento dei cinque stelle non è credibile”. Del centrodestra non comprende l’attendismo, “fermi ad aspettare gli altri”. Il colpo più duro arriva, però, al Pd: “Diviso in liti e da logiche di potere”. Stanno lì a pensare ce l’abbia con qualcun altro personalità come Toni Pannullo, che di quel partito mira ad essere il candidato a sindaco, ed osservatori come l’ex consigliere Rodolfo Ostrifate. Intanto a guardare la platea l’operazione appare riuscita, ad ascoltarlo ci sono anche avversari del passato come l’ex assessore di Bobbio, Lorella Strianese e Rosanna Angiò, tra le più forti sostenitrici dell’esperienza di Ersilia Salvato. Da destra fino al centro. Pieno appoggio gli arriva, infatti, dall’avvocato Salvatore Vitiello che interviene per dire: “Pronto a sostenerlo”. Nel frattempo per costruire le proposte dal basso arriva la pagina Facebook “Voglio dire la mia”. La scaletta sottoscritta in un documento ora prevede: un programma, l’annuncio della giunta prima del voto, l’impegno a costruire luoghi permanenti di partecipazione. La road map mette come data finale domenica prossima, si danno sei giorni di tempo gli autori di questo progetto. Perché questo nessuno lo dice, ma prima di tagliare gli ormeggi meglio vedere chi affogherà e chi è in pista di lancio. Detto altrimenti che accadrà in casa Pd ancora senza candidato a sindaco.