LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




per la rassegna Il Teatro Cerca Casa

Vito, La Sartorina: storia di amore e di persecuzione omosessuale degli anni ‘30

Diego Sommaripa, Antonio Mocciola e Gianluigi Capasso raccontano una storia intima e delicata del periodo fascista

di Federica D'Auria
Vito, La Sartorina: storia di amore e di persecuzione omosessuale degli anni ‘30

La Sartorina è un uomo che racconta la sua storia in mezzo a storie soffocate, taciute.

Dalle sue memorie, raccolte dall’autore Antonio Mocciola, e da tanti altri racconti recuperati in varie questure d’Italia, nasce “Vito - La Sartorina”.

Vito Palminteri, sarto di giorno, diventa, di notte, il catalizzatore del “Bella Blu”, una balera catanese per soli uomini.

Interpretato magistralmente da Diego Sommaripa, Vito racconta i suoi amori e le sue paure, parla con le sue amiche immaginarie liberandosi di un grande peso, svelando i suoi segreti.

È un viaggio, quello di Vito, accompagnato con suoni e musiche da Gianluigi Capasso, fatto di verità, di assenza di ipocrisia, di coraggio, di amore e infine, di reclusione. 

La storia di Vito è ambientata alla fine degli anni ’30, in pieno regime fascista dove la persecuzione degli omosessuali era feroce e determinata, nonostante l’assenza di leggi punitive specifiche.

Il Duce impose la chiusura del “Bella Blu”, prima balera per soli uomini d’Europa, e la detenzione di tutti gli “invertiti” censiti.

La maggior parte dei detenuti di quel tempo sono catanesi.

Questo è anche il motivo per cui a Catania c’è una fortissima coscienza gender e questo locale esiste ancora.

Secondo il Duce, in Italia non c’erano gay e non esisteva l’esigenza (allora imposta nel codice penale) di ascrivere l’omosessualità tra i reati.

In quel periodo storico, si parlava di “contaminazione”, per cui si riteneva che l’omosessualità fosse contagiosa e il governo decise di isolare gli omosessuali nelle Isole Tremiti.

In questo modo, in realtà, il regime non ha fatto altro che creare una coscienza gender perché in queste isole vennero detenuti tutti gli omosessuali d’Italia che prima di allora non si conoscevano.

Dall’isolamento quindi nasce la prima forma di associazionismo omosessuale.

La storia di Vito, scritta con sensibilità e spessore da Antonio Mocciola, interpretata abilmente da Diego Sommaripa e accompagnata dal Maestro Gianluigi Capasso, per “Il Teatro Cerca Casa” nell’intima cornice del salotto del drammaturgo Manlio Santanelli, è una storia tristemente autentica, ironica come solo le storie vere e tragiche sanno essere, ed incredibilmente (ancora) attuale.

Apre un varco di riflessione molto profondo sull’esigenza di parlare ancora, parlare sempre di storie come questa per evitare che scenari del genere possano ripetersi, e rompere il muro del silenzio per portare alla luce la bellezza, il coraggio, l’autenticità.


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06-12-2022 15:11:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA