Vitiello non è solo. I massoni in sonno candidati con i Cinquestelle sono due. Dopo il caso del candidato alla Camera di Castellammare spunta una vicenda identica che riguarda un altro aspirante parlamentare nel collegio di Lucca. La ferita nel movimento di Di Maio si riapre e a questo punto la linea dei grillini diventa ancora più dura. Rischia una richiesta di risarcimento danni Vitiello che non ha voluto fare un passa indietro, sfidando il movimento: “La massoneria è una cosa positiva e io non sono un impresentabile, aveva detto nei giorni scorsi. Nelle ore in cui i casi diventano due e allo stabiese si aggiunge la storia di Piero Landi, i Cinquestelle inaspriscono i toni. "Catello Vitiello e Piero Landi al momento della sottoscrizione della candidatura non hanno detto la verità e non ci hanno informato di far parte di una loggia massonica. Per questa ragione non possono stare nel M5S e sempre per questo motivo gli sarà richiesto di rinunciare al seggio. Li inibiamo dall'utilizzo del simbolo e ci riserviamo di agire nelle opportune sedi al fine di risarcire eventuali danni di immagine cagionati al M5S". Di Landi ne dà notizia Il Foglio online, spiegando che il candidato risulta iscritto alla loggia 'Francesco Burlamacchi' e che nome, cognome, e data di nascita corrisponderebbero con quelli registrati negli elenchi del Grande Oriente d'Italia gli stessi di Vitiello. La sua iscrizione risulta 'in sonno' dal 5 febbraio scorso, riporta sempre il quotidiano online. E anche il candidato stabiese torna sulla graticola.