Tutti liberi. A meno di un mese dal presunto stupro della Circum di San Giorgio a Cremano, i tre accusati tornano in libertà. Sarà a casa in serata anche il terzo ragazzo in cella dal sei marzo a Secondigliano. Dopo Alessandro Sbrescia e Antonio Cozzolino, il Tribunale del Riesame di Napoli ha deciso per la scarcerazione di Raffaele Borrelli. A fare cadere la ricostruzione dell'accusa della violenza, che sarebbe avvenuta all'interno dell'ascensore della stazione della Circum, sono le immagini della videosorveglianza. "Non è stata raggiunta, allo stato degli atti, la soglia della gravità in ordine al dissenso alla consumazione dei rapporti". É uno dei passaggi contenuti nelle motivazioni con le quali i giudici del Riesame di Napoli hanno scarcerato i tre giovani accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una 24enne di Portici, la quale ha denunciato di avere subito abusi nel vano ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano della Circumvesuviana lo scorso 5 marzo. Sono state proprio le immagini ricavate dalle telecamere della Circum a scagionare i tre ragazzi di San Giorgio a Cremano. Secondo i giudici del riesame (Foschini, Calabrese, Pepe), non emerge alcun particolare della «brutale e animalesca violenza» denunciata dalla ragazza lo scorso cinque marzo. Dalle immagini si evince che la ragazza entra in ascensore senza nessuna costrizione, dopo aver fumato una sigaretta e controllato il cellulare, con una borsa a tracolla e una busta regalo per l’amica. Una scena che si ripete in modo simile anche dopo il rapporto sessuale. La ragazza esce dall’ascensore in condizione di normalità, nulla fa presagire dissenso sopraggiunto nel corso del rapporto. La Procura di Napoli le crede, i giudici di tre distinti collegi del Riesame giudicano le sue dichiarazioni poco attendibili e contraddittorie: ritengono in particolare che non sia accertato, allo stato degli atti, il diniego della vittima. Oltre alle immagini pesa anche la storia clinica della ragazza in cura in una clinica per problemi di anoressia che l'avevano portata a pesare 28 chili. Una vicenda controversa anche per la presenza di una perizia medica che, invece, indica l'uso di violenza.