Passata l'annata nera legata alla pandemia che è costata al settore 3 miliari con un crollo medio di fatturato vicino al 15%, è in netta risalita il vino Made in Italy, che prevede di chiudere il 2021 con un aumento del 9% con un giro d'affari di circa 11 miliardi di euro, mantenendo intatto il secondo posto nella classifica globale dei maggiori Paesi esportatori.
Questo è quanto emerge dal Forum Nazionale Vitivinicolo 2021 in corso, promosso da Cia-Agricoltori Italiani in collaborazione con Unione Italiana Vini.
Certo per tornare ai livelli pre-Covid, vale a dire a quei 13 miliardi di euro di valore alla produzione del 2019 la strada da fare è ancora lunga.
Secondo le associazioni, bisogna attendere la ripresa stabile della ristorazione e del turismo, così come del commercio mondiale, confidando che la variante Delta non imponga nuove restrizioni; e nel frattempo puntare su nuovi canali, mercati e trend e quindi scommettendo sull'e-commerce, che ha registrato un aumento del 120% nei primi sei mesi del 2021, sull'export in Paesi strategici come la Cina che ha messo a segno +22% nel primo quadrimestre e sul boom del vino rosato, che si affianca a quello delle bollicine italiane, avviate verso 1 miliardo di bottiglie prodotte entro i prossimi tre anni.