L'imprenditore edile non voleva cedere nessun affare alla concorrenza. Il suo dipendente aveva deciso di aiutarlo in tutto, anche nei suoi piani per terrorizzare chi gli toglieva fette di mercato nella ristrutturazione di alberghi e ristoranti. Michele Ferraro, costruttore edile, vicano di 37 anni, si era scelto Rosario Solan di Pompei, come complice nei suoi piani del terrore. Il primo è titolare di un'impresa di famiglia molto nota a Vico Equense. Il secondo un suo dipendente di 34 anni. Insieme hanno piazzato bombe carta e intimidito persone nel comune alle porte della penisola sorrentina.
Lo scopo di bombe carta, incendi e minacce telefoniche era “soffiare” ricchi appalti a una ditta concorrente. Due i raid tra gennaio e febbraio dell'anno scorso, una bomba esplose davanti a un hotel di Vico Equense che la ditta aggiudicataria stava ristrutturando, l’altra davanti al garage privato del titolare dell’azienda. Per la Procura i due avrebbero anche ordinato l’incendio di un autoarticolato dell’azienda concorrente: il mezzo venne dato alle fiamme mentre era parcheggiato in prossimità di una struttura che la ditta stava adibendo ad albergo, sempre a Vico Equense.
Ai gesti intimidatori si aggiunsero una telefonata fatta a un dipendente dell’azienda presa di mira: «dite al “mastro” vostro che deve portare quell’offerta a Vico Equense», intendendo con quelle parole che dovevano cedere i loro appalti per non avere altri problemi. Disposti gli interrogatori di garanzia per i due in cella da ieri.
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