Una Juve Stabia già in vacanza regala l’ultima passeggiata della regular season al Foggia, che vince al Menti con un perentorio 3-0.

A nulla è valso l’appello di Zavettieri prima del match, la sua squadra ha staccato la spina dopo la gara contro la Lupa Roma Castelli che ha sancito la permanenza nella prossima lega pro. Una squadra, quella stabiese, che anche in quest’ultima partita ha dimostrato tutte le lacune caratteriali. Quelle lacune che le hanno tolto il ruolo da squadra protagonista che aveva ad inizio stagione per un campionato finale alquanto deludente.

Pronti via e Iammello al 6° minuto trova il vantaggio ben imbeccato in verticale dove non può far altro che battere l’incolpevole (ed esordiente) Mascolo. La Juve Stabia prova a reagire con la coppia Nicastro-Lisi che costruisce una buona azione, ma il tiro di quest’ultimo finisce sull’esterno della rete. Al 29° il Foggia raddoppia con Chiricò che sfugge a Navratil e con un tiro a giro trafigge ancora Mascolo. Sei minuti dopo Iammello concede il bis con un colpo di testa su cross dello stesso Chiricò. Nella ripresa cala il ritmo della partita con il Foggia che cerca di gestire il risultato. Esce fuori così la Juve Stabia che prova di accorciare le distanze. Al 69° è il solito Diop a trovare il gol per le vespe, al suo nono centro stagionale. Da segnalare l’entrata in campo del promettente Mauro, proveniente dall’ottimo settore giovanile stabiese, che va a sostituire Maiorano al centro del campo. Ci prova anche Liotti su un bel calcio piazzato ma il suo tiro trova soltanto il palo. La partita si avvia alla fine senza grossi sussulti e così dopo due minuti di recupero si chiude la stagione delle vespe che non riescono ad agguantare un posto utile per la prossima Tim Cup, mentre il Foggia conquista la seconda piazza in campionato, potendo così vantare un ottimo piazzamento per gli spareggi promozione.

Da segnalare una frase esposta in Curva Sud dagli ultras stabiesi per la prossima tornata elettorale che vedrà interessata la città delle acque. I tifosi chiedono che la Castellammare ritorni al suo antico splendore, quando tutte le risorse erano nel massimo del loro splendore, compreso il Romeo Menti, teatro di tante battaglie per i colori gialloblu.