Lei parla a ruota libera. Annamaria è inarrestabile. Lui affida il suo pensiero a twitter. Un cinguettio che guida una storia. Antonio Bassolino: “Siete tutti convocati al teatro Augusteo”. Uno scossone. Per capire che effetto avrà sul Pd campano bisognerà aspettare i prossimi giorni. Ma anche a livello nazionale i non renziani sono tutti con lui. Con l’ex sindaco che ci riprova a riconquistare Palazzo San Giacomo avendo contro De Magistris, ma anche una sua creatura: Valeria Valente. Cresciuta tra i bassoliniani ora è la candidata ufficiale del Pd, perché il partito di annullare le primarie finite nel tritacarne dopo il video di Fanpage non ne ha voluto sapere. "È pazzesco, assurdo. Un colpo di mano. L'aspetto più doloroso di questa brutta vicenda è il fatto che finiscono le relazioni politiche e finiscono le relazioni umane. E quello che stiamo vivendo è più doloroso della fine del Pci. Perché allora una comunità, che era come una famiglia, attraversò una crisi fortissima, ma quel dramma fu gestito dentro una visione". A dirlo è la deputata del Pd Anna Maria Carloni, moglie di Antonio Bassolino, in un'intervista al Corriere della Sera.
"Sono scioccata e addolorata. Napoli certo non si aspettava che il ricorso di Bassolino venisse liquidato in tre minuti. È una grandissima delusione, che allontanerà gli elettori dal voto. Una decisione molto grave, da un organismo che dovrebbe essere democratico", dichiara Carloni. "La Commissione si è uniformata agli organismi nazionali, una decisione contraria all'orientamento dell'opinione pubblica. Incomprensibile".
Con Valeria Valente, la vincitrice delle primarie partenopee, "abbiamo sempre avuto una relazione forte. Più volte in questi mesi le ho chiesto se aveva pensato di candidarsi a sindaco e lei mi ha sempre risposto di no, giurando che voleva proseguire il suo lavoro parlamentare. Ha maturato la scelta di candidarsi senza dirci una parola e questo è l'aspetto più doloroso per chi dà molta importanza alle relazioni umane e al legame tra donne", racconta Carloni. "Aveva il diritto di candidarsi, ma una relazione presuppone dialogo, franchezza, lealtà".