LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Un falso parente per diventare italiano, documenti fasulli a 300 brasiliani: coinvolto anche a Henrique del Palermo

Arrestati in due a Brusciano, ai calciatori residenze fittizie nei comuni del napoletano

di Redazione
Un falso parente per diventare italiano, documenti fasulli a 300 brasiliani: coinvolto anche a Henrique del Palermo

Un nonno italiano come in un film per offrire la cittadinanza a calciatori arrivati dal Brasile. Inventavano falsi rapporti di parentela per vendere documenti a chi era disposto a pagare. Bastava qualche migliaio di euro per ottenere una cittadinanza italiana: è quanto hanno scoperto i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna che tra Terni e Brusciano hanno scoperto un giro di false pratiche per il conseguimento della cittadinanza italiana. Tra i calciatori brasiliani che hanno ottenuto la cittadinanza attraverso le due persone arrestate stamattina dai carabinieri, nel Napoletano, ci sono Corsini Bruno Henrique, del Palermo, tra i calciatori che hanno ottenuto illecitamente il passaporto italiano. Gli altri sono: Gabriel Boschilia, del Monaco (Ligue 1 francese), impegnato in Champions League; Silva Eduardo Henrique, dell'Atletico Mineiro (Serie A Brasile); Colcenti Antunes Eduardo e Ferrareis Gustavo Henrique dello Sporting Club Internacional (Serie A Brasile); Dos Reis Lazaroni Guilherme Henrique, del Red Bull (serie B Brasile) e Vancan Daniel, del Gil vicente FC (Serie B portoghese).
A procacciare i clienti era il titolare dell'agenzia di pratiche amministrative di Terni, l'italo-brasiliano Luis Sonda Vanderlei, di 43 anni. Le pratiche, invece, le istruiva il dipendente comunale di Brusciano, Michele Di Maio, 57 anni, sospeso l'anno scorso dal sindaco della città.
La maggior parte dei 300 sudamericani ha utilizzato una residenza fittizia nel comune del Napoletano, anche in abitazioni occupate da ignari inquilini. Alcuni brasiliani hanno ottenuto illegalmente la cittadinanza risultando residenti nella casa di Di Maio, la stessa dove ora si trova agli arresti domiciliari.
Il tutto ruotava intorno alle inesistenti parentele italiane (qualche genitore o qualche nonno) grazie alle quali la Legge italiana consente di avere la cittadinanza con lo "ius sanguinis".
Il sistema dei due indagati, malgrado utilizzasse documenti 'taroccati' e false attestazioni, consentiva di ottenere una regolare cittadinanza. In sostanza Vanderlei e Di Maio, erano riusciti a garantire agli extracomunitari una legale permanenza in Italia e quindi anche in Europa. 


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07-04-2017 16:51:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA