"Grazie a chi mi ha donato il cuore e grazie all'Italia che mi ha restituito la speranza di vivere". Con queste parole ha voluto ringraziare il personale sanitario dell'ospedale Monaldi di Napoli che si è preso cura di lei nel percorso che l'ha condotta a un trapianto di cuore. Una storia, la sua, di speranza e di rinascita.
Lei ha 44 anni e nel 2010 è arrivata a Napoli dalla Nigeria, fuggendo dalla guerra e dalla povertà, in cerca di un futuro migliore. Era già in città da circa dieci anni quando ha scoperto di essere affetta da un grave scompenso cardiaco.
Una malattia che ha compromesso la sua normale esistenza.
Dopo le cure ricevute all'ospedale Monaldi, è tornata a casa e ha voluto scrivere una lettera "ai dottori che mi hanno operato, al personale e all'Ospedale Monaldi, che mi hanno sempre dato tutta l'assistenza e così tanta umanità. Grazie a chi mi ha donato il cuore e grazie all'Italia che mi ha restituito la speranza di vivere".
Quello della donna è stato un percorso lungo fatto di controlli, di ricoveri, anche prolungati, di consulti multidisciplinari, che si è concluso nel migliore dei modi. Per la 44enne, infatti, è arrivato l'organo che aspettava da tempo ed è stato possibile effettuare il trapianto.
L'intervento, eseguito dall'équipe del dottor Andrea Petraio, le ha regalato una seconda possibilità, che le consentirà di condurre una vita normale e di tornare a sperare nel futuro.
La donna è stata infatti dimessa e ora è affidata alle cure dei medici per i controlli di routine. "Siamo sempre impegnati nel garantire a tutti i nostri pazienti l'accesso alle cure e la migliore sanità possibile. Le parole di questa giovane donna - dichiara Anna Iervolino, direttore generale dell'azienda ospedaliera dei Colli - ci hanno colpito ed emozionato, a lei va il nostro augurio per questa seconda possibilità che la vita e il prezioso gesto di un donatore le hanno regalato".