Arrivano tenendosi per mano. Le tre donne a cui il branco, in meno di un minuto, ha stravolto la vita. Una coltellata al torace ha ucciso un uomo per una spedizione punitiva per un posto auto. Una delle sue figlie è ancora una bimba di sette anni. "Crescera' senza il padre. Io non li perdonerò mai". Ha gli occhi stanchi di chi non dorme da giorni. Tania Sorrentino è arrivata al Tribunale di Torre Annunziata poco dopo le undici di questa mattina. Al suo fianco Maria Adriana, che da lunedì notte ha collaborato con le forze dell'ordine per assicurare alla giustizia le belve che le hanno ucciso il padre dinanzi al suo sguardo attonito.
"Lui non ha avuto paura e io non ne avrò mai. Voglio che chi ha ucciso mio padre paghi". Eppure sul suo corpo ci sono ancora i segni di quella violenza, accesa da una logica primitiva, sulle sue mani i graffi delle violenze subite. Ma se la giovane figlia racconta quei momenti in cui in quattro hanno ucciso Maurizio Cerrato, c'è chi tace. "Torre Annunziata non è solo quella dell'omertà, ma deve cambiare se no andranno via tutti. Sono dei vigliacchi, ci sono volute quattro persone per bloccarlo e ucciderlo. Altrimenti non ci sarebbero riusciti mai".
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