Una vita trascorsa ad occuparsi prima del suo lavoro come finanziere e poi dell'orto di famiglia. Gli inquirenti cercano nella vita di Domenico Giordano qualcosa che li metta sulla strada giusta per incastrare chi lo ha ucciso domenica sera mentre tornava a casa. Interrogati a lungo i vicini di casa. Al padre e figlio sequestrate pistola e munizioni.
I carabinieri negli ultimi tre giorni hanno seguito la pista della lite per questioni economiche. Difficile immaginare che qualcuno potesse avercela per altri motivi con il 73enne elicotterista della guardia di finanza in pensione, che da tempo conduceva una vita riservata a Lettere dedicandosi solo alla casa e trascorrendo qualche serata in piazza con gli amici. Proprio come aveva fatto domenica sera prima di percorrere la stradina privata che portava alla sua abitazione, tra via Tuoro e via Nuova Depugliano. Lì lo aspettavano i suoi assassini, che quasi certamente conosceva. La vittima si è fermato, infatti, con l'auto non pensando si trattasse di un appuntamento con la morte. Tre i colpi sparati con una pistola per essere sicuri di averlo freddato prima di fuggire. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia agli ordini del capitano Carlo Venturini, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata con il procuratore Nunzio Fragliasso e il sostituto Andreana Ambrosino.
Una contesa per motivi di terre confinanti potrebbe essere il motivo scatenante una tale ferocia. Sequestrata una pistola, regolarmente detenuta, dal padre e il figlio ascoltati come persone informate dei fatti. Sono in corso esami per capire se abbia sparato di recente. Ma non è l'unica pista che al momento stanno seguendo gli investigatori sempre sul fronte delle liti per motivi di interesse.