GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




Il fatto

'Uccidete l'avvocato', resta in cella il ras del clan Gallo

Confermato il carcere per Luigi di Napoli

di Redazione
'Uccidete l'avvocato', resta in cella il ras del clan Gallo

“Uccidete l’avvocato”, questo il piano del ras dei Gallo Limelli Vangone che in mente aveva un'assurda vendetta. 

Confermato il carcere per Luigi Di Napoli, accusato di aver provato ad ammazzare un penalista di Torre Annunziata. 

Il ras dei Gallo Limelli Vangone resta in cella. Lo ha deciso il giudice nel corso dell’udienza di convalida del fermo nei confronti di Luigi Di Napoli, accusato di aver provato ad uccidere Antonio Iorio, un noto avvocato penalista di Torre Annunziata. 

“Non volevo ucciderlo, volevo solo dargli una lezione. Volevo picchiarlo perché mi sono sentito truffato”. Di Napoli ha provato a spiegare così i suoi comportamenti, pur non rispondendo alle domande del giudice. Assieme a Cristian Sorrentino ha organizzato tre tentativi, tra il 23 e il 25 marzo scorso, per uccidere il suo avvocato, colpevole di non essersi impegnato abbastanza nel difenderlo. Anzi, di essersi speso con più caparbietà per altri esponenti del clan di cui fa parte. 


Decisive sono state, le intercettazioni operate dalla Direzione Distrettuale Antimafia che hanno accertato le tre circostanze in cui Iorio è stato pedinato, con Di Napoli che avrebbe provato anche a programmare le modalità di esecuzione del delitto. 

Indagini che si sono intrecciate alla vicenda legata alla morte di Antonio Morione, il pescivendolo di Torre Annunziata ucciso l’antivigilia di Natale scorso dinanzi alla sua pescheria di Boscoreale. Una svolta giunta a poco più di quattro mesi dal delitto. Sono accusati di tentata rapina e omicidio Luigi di i Napoli, assieme al 33enne Angelo Palumbo, pregiudicato del Piano Napoli che ha lasciato il vesuviano, il 32enne Francesco Acunzo e il 30enne Giuseppe Vangone di Boscotrecase, sono indagati per la morte di Morione. 

Sequestrati i loro tablet, computer e cellulari alla ricerca di prove, cercando anche i vestiti che i quattro avrebbero indossato la sera dell'omicidio. Non sono state trovate armi, come quella che ha ucciso Antonio Morione, ma pistole giocattolo. Ad incastrarli, però, ci sono le immagini del sistema di videosorveglianza della pescheria il Delfino della vittima e di quella del fratello, titolare de “La Rosa dei venti”, tappa dei rapinatori poco prima.


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30-04-2022 12:28:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA