In un auto c’erano Nello e Livia che tornavano da una notte in discoteca, nell’altra Aniello che da casa sua a Torre del Greco stava andando a lavoro. Improvvisamente il quarantottenne si vede arrivare addosso l’auto contromano guidata da Nello che al suo fianco aveva la fidanzata. Impossibile vederli, per un tratto tentando un gioco folle viaggiavano a fari spenti. Lo scontro è violentissimo Aniello Miranda e Livia Barbato muoiono. Era la notte tra il 24 e 25 luglio di un anno fa. Dopo dodici mesi da quella tragica notte sulla Tangenziale, il dj che guidava ubriaco, è stato condannato a venti anni per omicidio colposo. I parenti del quarantottenne torrese hanno reagito male alla lettura della sentenza.
Tensione in aula: i parenti di Miranda urlano e offendo l'imputato dopo la lettura del dispositivo. La scelta del rito abbreviato ha consentito all’imputato di ottenere uno “sconto” di un terzo della pena, a cui però i familiari di Aniello hanno reagito male.
Il dj trentenne è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario al termine del processo con rito abbreviato. Percorse cinque chilometri contromano, alcuni addirittura a fari spenti, per poi finire la sua corsa contro l'auto di Miranda che all’alba stava raggiungendo il suo posto di lavoro. Per i familiari dell’uomo troppo poco per avere spezzato una vita dentro un folle gioco del quale è rimasto vittima innocente.