Tutti aspettano di potere andare al mare come ha promesso il governo nonostante l'emergenza coronavirus. Ma i dubbi sono ancora tanti e l'unica certezza sembra quella di non voler trascorrere le ore in spiaggia chiusi dentro all'ormai famoso box di plexiglass proposto da un'azienda come misura anticontagi. Mentre si attendono le decisioni del governo sulle riaperture, il mondo balneare, che da solo vanta un terzo dei 470 milioni di presenze turistiche in Italia, chiede regole comuni, ma anche adeguate alle tantissime tipologie di litorali presenti sui quasi ottomila chilometri di coste italiane. E comunque più di un gestore non dimentica il grandissimo sforzo fatto in questi mesi da medici e infermieri e lancia giornate gratis in spiaggia e "voucher per gli angeli" dedicati a chi ha lottato in prima linea il Covid-19. Ma al momento ogni regione va per la sua strada.
IL VENETO ALL'AVANGUARDIA, PRENOTAZIONI E APPARTAMENTI IN SPIAGGIA - Redistribuzione degli spazi (con distanziamento degli ombrelloni, percorsi dedicati di accesso e attenzione a non creare promiscuità e assembramenti), sanificazione (non solo di bagni, docce e ambienti comuni ma anche di ombrelloni, sdraio e lettini), divieto di stazionamento e prenotazione e vendita da remoto di ingressi e servizi. Su questo lavorano i balneari veneti che, forti anche dell'ampiezza dell'arenile che in alcune zone si sviluppa su oltre 400 metri, lavorano anche alla creazione di spazi in spiaggia fino a 50 metri quadrati, una sorta di "appartamento" al sole a disposizione delle famiglie. E se le prenotazioni straniere crollano Caorle non molla: "Sarà un po' come tornare agli anni '60, con un turismo quasi esclusivamente italiano".
IN CAMPANIA ALLO STUDIO NUMERO CHIUSO, TEMPERATURA E VARCHI - Rilevazione della temperatura e varchi nel Cilento ma anche numero chiuso e vigili tra i bagnanti in costiera amalfitana. A Maiori assicurano che "non ci saranno tratti di arenili incustoditi". A Ischia si pensa a piattaforme galleggianti davanti alle spiagge, 'isole' per 2/3 persone dotate di lettini e riparate con un tetto di foglie.
IN PUGLIA SI PENSA A TAMPONE PER TURISTI E IL SALENTO APRE AD AUTISTICI - In attesa di conoscere cosa cambierà dopo il 4 maggio in Salento si aprono quattro bellissime spiagge alle persone affette da disturbo dello spettro autistico, da disturbi dell'attenzione e da disabilità intellettiva grave. Intanto il governatore pugliese Michele Emiliano pensa a fare tamponi a chi decide di passare le vacanze in Puglia per garantire tutti gli altri ospiti e spiega: "Abbiamo bisogno che le aziende balneari ci aiutino a fare controlli, a fare distanziamento e a gestire anche i tratti di spiaggia libera".
LA SARDEGNA PENSA ANCHE A DIFENDERE LA SUA NATURA UNICA - Bollano come speculazione "idiota" i box di plexiglass ("dovrebbero provarli con il nostro maestrale a 40 nodi) e spiegano: "Bisogna sentire i virologi, che già hanno detto che aria aperta, acqua salata, sole e caldo dovrebbero fare la loro parte contro la proliferazione del Covid-19, e gli imprenditori, che già si trovano alle prese con una crisi senza precedenti, e non i filosofi". Dall'isola arriva anche un altro appello: "Occhio all'ambiente. Le nostre spiagge non consentono camminamenti "sanificati" perché avrebbero un impatto devastante su un ecosistema già fragile". C'è anche un imprenditore che propone il "voucher tampone-Covid-19", un'offerta scontata su viaggio e permanenza nell'isola e il tampone qualche giorno prima dell'imbarco.
La vera sfida però si giocherà sulle spiagge libere, che per molti sono una scelta obbligata per ragioni economiche. Qui le ipotesi in campo sono ancora di più dagli accessi a 'numero chiuso', ai controlli con droni e vigili tra i bagnanti. Ma ancora è tutto nella penna del legislatore e nei sogni di normalità e relax degli italiani.
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