Era tutto falso. Pensava così di potersi portare a casa un'auto di più di 100 mila euro senza sborsare nulla. Ma gli è andata male. "Lo faccio per pagare i debiti di gioco" ha poi raccontato agli inquirenti Salvatore Scognamiglio, trentanovenne della provincia di Napoli. Aveva risposto all'annuncio su un sito internet. L'affare riguardava una Audi RS 6, da 130mila euro, da acquistare portando a garanzia un assegno circolare. Facendo verifiche con la banca, il venditore ha scoperto che l'assegno era falso. Contattata la polizia hanno organizzato la trappola per l'uomo che cercava di truffarlo.
Nel parcheggio dove sarebbe dovuto avvenire lo scambio, si sono presentati anche i poliziotti. La compravendita è stata conclusa in un'agenzia di scuola guida, e al termine l'acquirente è stato controllato. I documenti di cui era in possesso sono risultati falsi. Ma per Salvatore Scognamiglio si trattava di una triffa seriale. Studiando, infatti, le chat in cui l'uomo scriveva, la polizia ha scoperto che in altri casi l'uomo aveva truffato o tentato di truffare altre persone che mettevano in vendita la propria auto, rifilando loro assegni falsi e facendosi consegnare le auto che poi ricettava.
Arrestato, il presunto truffatore è stato sottoposto a interrogatorio di convalida, e si trova in carcere a San Vittore, in regime di custodia cautelare. Trentanovenne, il cui vero nome è Salvatore Scognamiglio, è nato e risiede in provincia di Napoli. E lì si sarebbe procurato i documenti falsi. Al giudice per le indagini preliminari ha raccontato di avere pesanti debiti di gioco e di essere minacciato da chi gli chiede soldi. Per questo, avrebbe cercato in tutti i modi di procurarsi soldi.