La cricca dei falsi incidenti con a capo un avvocato e tra i complici un giudice di pace e un cancelliere. Scoperto un sistema per truffare le assicurazioni tra le province di Napoli e Avellino. Nell'organizzazione anche medici compiacenti che fornivano certificati fasulli da allegare alle pratiche per incassare milioni di euro. Un'inchiesta durata due anni che ha permesso di scoprire una vera "fabbrica di incidenti" tutti uguali. Un copione che si ripeteva identico con la fuga di un pirata della strada. Dalle prime ore dell'alba in azione la polizia per eseguire dieci arresti. Indagate altre 14 persone. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la banda avrebbe ottenuto risarcimenti milionari dalle compagnie assicurative e dal fondo di garanzia per le vittime della strada. Le indagini sono partite dalle denunce delle compagnie e del Fondo, che avevano riscontrato troppi incidenti fotocopia. L'inchiesta è stata sviluppata inizialmente dalla Procura di Napoli, successivamente è passata a quella di Roma perché è risultato coinvolto un giudice di pace di Sant'Anastasia.
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