GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024




L'inchiesta

Tre sorelle al vertice dell'Alleanza di Secondigliano, in fuga Lady camorra

Più di cento arresti per un'organizzazione con un patrimonio da 130 milioni di euro

di Redazione
Tre sorelle al vertice dell'Alleanza di Secondigliano, in fuga Lady camorra

Tre sorelle, tre donne a capo di una cosca potente e sanguinaria. Una di loro, Lady camorra è l’unica nel vertice dell'Alleanza di Secondigliano che è riuscita a fuggire al blitz di questa mattina con la cattura di 126 persone. Si chiama Maria Licciardi, la presunta madrina della camorra napoletana che ha scontato nel decennio scorso una lunga pena detentiva al 41 bis.
Sono cinque le donne capo, le donne indicate come madrine della camorra targata Alleanza di Secondigliano. Tra queste le tre sorelle Aieta, poi Rosa Di Munno, moglie di Salvatore Botta e la irreperibile Maria Licciardi. Non solo svolgevano il compito di tenere i contatti con i boss al 41bis ma prendevano decisioni importanti per la vita del potente cartello criminale che controllava le attività illecite in alcuni quartieri di Napoli e che avevano messo in piedi anche attraverso prestanome importanti attività imprenditoriali e commerciali in tutta Italia. L'ospedale San Giovanni Bosco "era diventato la sede sociale dell'Alleanza di Secondigliano: gli uomini dei Contini controllavano il funzionamento dell'ospedale, dalle assunzioni, agli appalti, alle relazioni sindacali". Lo ha detto il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, nel corso di una conferenza stampa sul maxi blitz. In sostanza, ha sottolineato Melillo, "l'ospedale era diventata la base logistica per trame delittuose, come per le truffe assicurative attraverso la predisposizione certificati medici falsi". Stimato sui 130 milioni di euro il patrimonio di beni mobili e immobili riconducibile ai clan dell'alleanza di Secondigliano sequestrato, su tutto il territorio nazionale, dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli nell'ambito della maxi operazione interforze scattata all'alba e coordinata dalla Procura della Repubblica.
I Carabinieri e la Polizia di stato hanno notificato provvedimenti cautelari, in tutta Italia, a presunti appartenenti ai clan Contini, Mallardo e Licciardi: le forze dell'ordine e la magistratura hanno inferto un duro colpo al consorzio criminale fondato alla fine degli anni '80 dai boss Edoardo Contini, detto "o' Romano", Francesco Mallardo, soprannominato "Ciccio 'e Carlantonio" e da Gennaro Licciardi, alias "a' scign".


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26-06-2019 13:29:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA