LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Tre fabbriche di abbigliamento fantasma, clandestini costretti a vivere e lavorare nell'immondizia: multe per più di 100 mila euro

Controlli nelle aziende tra Poggiomarino e Terzigno, tredici cinesi senza permesso di soggiorno

di Redazione
Tre fabbriche di abbigliamento fantasma, clandestini costretti a vivere e lavorare nell'immondizia: multe per più di 100 mila euro

Clandestini costretti a lavorare in laboratori sporchi, come schiavi. Circondati solo di immondizia. Senza uscire dalla fabbrica neanche per dormire o mangiare. Scoperte tre aziende di abbigliamento fantasma, senza alcun permesso e scattate multe per più di centomila euro. All'interno dormitori-lager per i lavoratori a nero e cucine piene di sporcizia. I poliziotti dei commissariati di San Giuseppe Vesuviano e Torre del Greco hanno effettuato negli ultimi due giorni mirati controlli ad imprese presenti a Terzigno e Poggiomarino finalizzati all'emersione di fabbriche di produzione e confezionamento di abbigliamento irregolari, nonché alla verifica di eventuale sfruttamento della manodopera straniera. Tra i diversi opifici controllati, tre sono risultati irregolari per mancanza di titoli abilitativi, tra cui le dovute comunicazioni comunali, nonché la erronea e in alcuni casi mancata tenuta dei registri, come quelli camerali di carico e scarico del materiale di risulta.  Nel corso dell'operazione, svolta anche con l'ausilio di personale dell'ASL di competenza e dell'ispettorato del lavoro, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 110 mila euro dovute alla mancanza delle citate autorizzazioni, nonché alla carenza di altri requisiti di legge tra cui quelli igienico-sanitari e a tutela dei lavoratori impiegati. I 3 opifici irregolari sono stati sottoposti a sequestro, con diffida a svolgere ogni ulteriore attività fino alla compiuta regolarizzazione. Durante l'attività, sono stati sottoposti a controllo e identificazione una ventina di cittadini stranieri di nazionalità cinese, di questi tredici sono risultati privi di permesso di soggiorno, e quattro di questi, a seguito di ulteriori accertamenti volti all'emissione di provvedimenti di espulsione e accompagnamenti finalizzati al loro rimpatrio, sono stati riaccompagnati al Cie. Gli stessi cittadini stranieri sono risultati privi di qualsiasi contratto di lavoro e pertanto i rispettivi datori di lavoro sempre di nazionalità cinese sono stati deferiti all'Autorità giudiziaria per il reato di impiego illegale di lavoratori clandestini.


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14-12-2017 20:00:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA