Un'auto ferma dove non avrebbe dovuto essere. E il corpo di Angelo riverso per terra. Una coppia di testimoni i cui racconti risuonavano discordanti. Un uomo e una donna sotto choc che hanno ricostruito ognuno la sua versione di cosa sia accaduto durante quel terribile pomeriggio di Natale tra Castellammare e Gragnano. Indagati entrambi si ricerca la verità dai loro telefoni smartphone. Fondamentale soprattutto capire la loro posizione al momento dell'impatto fatale per la vittima e perchè abbiamo spostato la loro auto prima dell'arrivo degli inquirenti. Assenti le telecamere della videosorveglianza nel tratto di strada in cui il trentaduenne ha perso il controllo dello scooter finendo contro un palo della luce. E' morto in pochi attimi Angelo Cesarano, lasciando due figli piccoli e un terzo in arrivo. Lì sull'asfalto sbalzato dallo scooter. Vigili urbani e carabinieri di Castellammare stanno provando a ricostruire la dinamica dell'incidente che, poco dopo le 17, ha trasformato il Natale in un giorno di lutto. Non si esclude che a tagliare la strada al giovane di Gragnano possa essere stato un pirata della strada. Perciò risulta fondamentale capire il ruolo avuto dall'auto dei due indagati di Gragnano. Dall'autopsia disposta dalla Procura di Torre Annunziata. eseguita dal medico legale Sergio Infante, è emerso che fatale è stato il volo, terminato contro un palo della luce. Troppo forte l'impatto che ha provocato un'emorragia celebrale. A terra il suo casco nero, poco distante dal corpo senza vita e ancora più in là lo scooter 150. Una tragedia che ha sconvolto Gragnano e Castellammare ancora avvolta nel mistero.