DOMENICA 08 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Traffico di droga con Spagna e Germania, il finto diplomatico stabiese di nuovo nei guai

Sebastiano Lauritano, assistente del vice ambasciatore Toriello, tra i 18 arrestati dell'organizzazione internazionale di stupefacenti

di Redazione
Traffico di droga con Spagna e Germania, il finto diplomatico stabiese di nuovo nei guai

A fare saltare la sua copertura è stata la scoperta di cinquanta chili di droga nel cofano della sua auto. Medico con rapporti diplomatici con l'Onu così si presentava Sebastiano Lauritano, il finto dottore stabiese rivelatosi questo inverno un corriere delle droga. E oggi riportano di nuovo a lui le indagini della Gdf che hanno permesso di accertate il ruolo di Angelo Antonio Toriello, soggetto accreditato presso l'Onu quale vice ambasciatore di Sao Tomè e Principe, e del suo assistente Lauritano i quali, millantando il loro status di presunti diplomatici, si erano dimostrati disponibili a facilitare l'ingresso della droga in Italia. C'è, quindi, anche il finto medico stabiese tra i quindici fermi in Italia per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, altre 18 arrestate tra Spagna, Germania e Italia con l'accusa di traffico e riciclaggio, sequestrati beni e società per 5 milioni: è il bilancio dell'operazione antidroga congiunta tra Italia e Spagna nella quale, per la prima volta, sono state utilizzate le squadre investigative comuni, introdotte nel nostro ordinamento con il recepimento di una decisione del consiglio dell'Unione Europea.
All'indagine hanno partecipato i nuclei di polizia tributaria della Gdf di Napoli e Pisa per l'Italia, la Guardia Civil e i Mossos d'Esquadra per la Spagna. "Si tratta di un'importante operazione - ha spiegato il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti - perché per la prima volta sono state utilizzate squadre investigative comuni. Uno strumento che si rivelerà fondamentale anche per il contrasto al terrorismo internazionale: potremmo rispondere ai terroristi con l'unitarietà delle indagini e con la cooperazione costante tra le procure per lo scambio di informazioni".
In Italia i provvedimenti di arresto e una ventina di perquisizioni sono stati eseguiti a Napoli, Giugliano, Castel Volturno, Roma e nelle province di Avellino, Bologna, Milano e Pescara. Nella città abruzzese sono state inoltre sequestrate 3 aziende. L'Indagine nasce a dicembre 2015 quando a Civitavecchia, grazie alla segnalazione degli organi di polizia spagnoli, vengono sequestrati quasi 400 chili di hashish diretti in Campania. Secondo le indagini spagnole la droga apparteneva ad un'organizzazione criminale riconducibile a Francesco D'Argenio, residente in Spagna, e dedita al traffico di droga e al reimpiego dei capitali nei settori della ristorazione, dell'import-export e del commercio di autoveicoli. Le indagini congiunte hanno poi consentito di accertare il coinvolgimento di due diverse organizzazioni criminali operanti in Italia e Spagna, legate ai clan camorristici. "L'indagine - ha sottolineato il direttore della direzione antidroga, Pino Colone - ha confermato un elemento assolutamente significativo: il traffico di droga è ancora una volta il principale motore di tutte le attività delle organizzazioni criminali".
Complessivamente, nel corso dell'inchiesta, sono stati sequestrati quasi mille chili di droga, 500 di cocaina, il resto di marijuana e amnesia. 


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05-07-2017 18:28:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA