Rifiuti di ogni tipo, una selva diventata discarica e anche un'auto parcheggiata per non pagare il grattino. E' ridotta così la tratta ferroviaria tra Gragnano e Castellammare, tra le più antiche d'Italia. Interrotto il servizio da anni in una politica di taglia delle Ferrovie dello Stato, lungo i binari, che dal 1885 trasportavano passeggeri da una città all'altra, c'è solo degrado e spazzatura. Ancora senza un progetto di riqualificazione la tratta di collegamento è diventata ricettacolo di ogni tipo di immondizia. Se la stazione di Castellammare è stata ripulita a marzo, in occasione della visita del ministro Alfano in città, destino diverso ha avuto invece il resto del tratto ferroviario ormai abbandonato. In alcuni punti le erbacce sono alte metri, diventando ritrovo per topi, insetti e ogni generi di animale che vive nella sporcizia. Un triste destino per una ferrovia, tra le più antiche d'Italia. Voluta come prolungamento della Napoli-Portici nel 1842, fu realizzata quarant'anni prima dell'inaugurazione della stazione di Gragnano. Oggi su quei binari diventati selva si accumula ogni tipo di sporcizia, diventando un problema igienico sanitario per i quartieri che sorgono attorno. In particolare covo di ratti è la zona dei binari all'altezza del passaggio a livello del Viale Europa. Un triste primato che ha sostituito quello che ne faceva simbolo del progresso del sud alla fine dell'ottocento. Se dai cittadini di Gragnano parte l'idea di farne una pista ciclabile, comunque dai Comuni di Castellammare e Gragnano dovrebbe partire in tempi stretti una richiesta urgente di bonifica da parte delle Ferrovie dello Stato. Quei binari sono ora una discarica abusiva in pieno centro.