GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




Il caso

Torre Annunziata, donna a capo della piazza di spaccio: bimbo pusher a 10 anni

Arrestati Rita Ferraioli, il marito e il figlio Pasquale Evacuo ex calciatore del Sorrento

di Redazione
Torre Annunziata, donna a capo della piazza di spaccio: bimbo pusher a 10 anni

Vendeva droga invece di andare a scuola come gli altri bambini di 10 anni. Una famiglia controllava una piazza di spaccio nel rione Poverelli a Torre Annunziata. Moglie, marito e figlio gestivano la vendita di cocaina nel quartiere bunker utilizzando come pusher anche un bimbo. A capo la moglie, mentre il figlio ex calciatore del Sorrento ormai faceva parte dell'organizzazione. Nel pomeriggio personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Torre Annunziata, dopo una complessa attività d’indagine volta al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata nei confronti di: Rita Ferraiuolo di 37 anni, Andrea Evacuo quarantenne e del figlio della coppia Pasquale Evacuo di 23 anni. Ritenuti responsabili fare parte di un'organizzazione per lo spaccio di droga nella quale avrebbero utilizzato anche un bambino di 10 anni e dei ragazzini. Nel corso della perquisizione operata durante l’arresto di Rita Ferraiuolo, all’interno del palazzo sito al Parco Poverelli, piazza di spaccio, in una fessura è stato rinvenuto un involucro contenente circa 20 grammi di cocaina, e si è proceduto al sequestro della sostanza a carico d’ignoti, mentre Rita Ferraiuolo è stata accompagnata in carcere a Pozzuoli. Contestualmente, si è eseguita la medesima misura nei confronti del marito e figlio della Ferraiuolo, questi ultimi già in cella a Poggioreale di Napoli. La famiglia è coinvolta nella vicenda annoverano precedenti per recidive violazioni della disciplina sugli stupefacenti. L’attività di indagine, svolta da gennaio a dicembre 2018 e con ulteriori successivi riscontri anche nei mesi scorsi, ha consentito di accertare che al primo piano di una delle palazzine dell’agglomerato conosciuto come “ Palazzine dei Poverelli “, era stata allestita una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti che faceva capo alla famiglia. In particolare la donna, Rita Ferraiuolo, ha dimostrato una spiccata attitudine nell’organizzazione dell’attività, mentre il marito, pur sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, partecipava attivamente alle cessioni ai soggetti che si recavano al domicilio, mentre il figlio Pasquale, ex calciatore del Sorrento, operava le consegne dello stupefacente recandosi nei luoghi di volta in volta stabiliti, spingendosi sino alla penisola sorrentina ove, in virtù delle conoscenze acquisite, aveva accreditato la propria immagine di “pusher”. Proprio all’indirizzo del domicilio di EVACUO Andrea, la sera del 15 dicembre 2018, alcuni soggetti ignoti esplodevano all’indirizzo della veranda esterna della sua abitazione 12 colpi di pistola e nell’occasione un colpo feriva accidentalmente un uomo, che in quel momento si trovava nell’abitazione. L’attività di spaccio era continua. Gli indagati peraltro, utilizzavano l’appartamento di residenza (il cui ingresso è ben protetto da una grata in ferro) come una vera e propria casa dello spaccio. I poliziotti, avvalendosi di attività tecniche disposte dalla Procura, hanno accertato il grosso volume di affari della “piazza di spaccio”. Le cessioni di droga venivano compiute prevalentemente dai pusher che di volta in volta si alternavano nella conduzione materiale dello spaccio, tutelati da vedette che monitoravano con perlustrazioni e vigilanza l’intera area, proprio sul viale principale delle Palazzine. Gli spacciatori esaudivano le richieste di stupefacente che ogni singolo acquirente prenotava contattando direttamente la donna o il marito i quali, raccolti gli ordinativi, ne organizzavano la consegna che variava a seconda delle circostanze o della familiarità dei rapporti maturati con l’acquirente. Le indagini hanno consentito di individuare ogni singolo pusher, vedetta e fiancheggiatore. Inoltre è stato possibile sequestrare la cocaina venduta e segnalare ai Prefetti di Napoli e Salerno ogni singolo acquirente per le violazioni amministrative a norma dell’art.75 D.P.R. 309/90. Si è trattato molto spesso di violazioni reiterate poiché gli acquirenti, provenienti dall’hinterland napoletano e salernitano, anche dopo il sequestro della sostanza stupefacente, non esitavano a contattare nuovamente i pusher per acquistare nuove dosi.
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24-06-2019 17:39:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA