Esisterebbe un tarifarrio. Venti euro a preferenza per una famiglia di quattro persone e 25 se i parenti sono di più. L’atmosfera si riscalda in viste dell’apertura delle urne che indicherà il nome di chi sostituirà Giosuè Starita sulla poltrona di sindaco. E a scendere in campo ora sono anche i parlamentari di sinistra che chiedono al governo controlli e attenzione sul rischio di compravendita dei voti e promesse di posti di lavoro, in una città da decenni capitale della disoccupazione. "La denuncia pubblica fatta ieri su Facebook, dal candidato Sindaco di Torre Annunziata Pierpaolo Telese fa emergere profili profondamente inquietanti relativamente alle ormai prossime elezioni amministrative che si terranno a giugno a Torre Annunziata, uno dei principali Comuni dell'area metropolitana di Napoli". Ad affermarlo sono i Deputati di Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista Arturo Scotto e Luisa Bossa.
"L'insistenza con cui circolano le voci di una compravendita di voti già in atto da parte di alcune ambigue figure della politica locale, - continuano - con tanto di tariffario fisso (20 euro a voto per le famiglie di 4 elettori, 25 per le famiglie di 5 elettori) e promesse di posti di lavoro, deve necessariamente allarmare le istituzioni e portarci a porre particolare attenzione sulla vicenda".
"Per questi motivi nelle prossime ore presenteremo un'interrogazione al Ministro dell'Interno per chiedere al Governo un impegno concreto al fine di garantire il rispetto dei processi democratici nella città di Torre Annunziata", concludono Scotto e Bossa.