GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Tony Marciano dal falò contro i pentiti al nuovo brano: 'Nun me pento'

La denuncia del consigliere Borrelli: 'La celebrazione della camorra va fermata'

di Redazione
Tony Marciano dal falò contro i pentiti al nuovo brano: 'Nun me pento'

"Nun me pento". Un titolo che non lascia dubbi. Tony Marciano nel suo nuovo brano manda chiari messaggi contro i collaboratori di giustizia, aggiungendo un altro capitolo sui legami tra i neomelodici e la criminalità organizzata. La sua canzone è dedicata ai detenuti, che soffrono per la mancanza della famiglia e dell'amore. Ma con una sirena della polizia come sottofondo il cantante ripete più volte "Ma io sto zitto". Un inno all'omerta'. Già un suo vecchio brano "Nun c’amma arrennere”, secondo l’Antimafia, nascondeva chiari messaggi contro i pentiti. Nel luglio del 2012 il cantante fu arrestato nel corso di un blitz Antimafia sul narcotraffico, insieme a 22 affiliati di Torre Annunziata.  Inoltre nel 2018 Marciano partecipò alla notte dei falò dell’Immacolata a Castellammare, quando fu esposto uno striscione dal chiaro messaggio intimidatorio:  “Così devono morire i pentiti, abbruciati”. Il neomelodico, dopo il suo concerto, ringraziò chi aveva reso possibile la festa. “A Salvatore della Faito per aver reso possibile tutto questo” disse dal palco mentre il pubblico lo applaudiva. "Salvatore della Faito" per gli inquirenti sarebbe Salvatore Imparato, boss alleato del clan D’Alessandro nel traffico della droga.

“Purtroppo non è la prima volta che ci imbattiamo in cantanti che corrispondono esattamente al profilo dei protagonisti di quel mondo criminale che essi raccontano. Nelle scorse settimane abbiamo denunciato pubblicamente la canzone di Daniele De Marino dal titolo molto esplicativo ‘Si nu pentito’.

È inquietante e altamente preoccupante come i clan possano attraverso la musica e le serate celebrare i boss, gli affiliati, lanciare attacchi ai pentiti e magari anche reclutare uomini ed esaltare la vita criminale. È anche per questo che sempre più giovanissimi si ritrovano ad inseguire falsi miti e a prendere come modelli di vita criminali, delinquenti e boss. Questa celebrazione e cultura della camorra va fermata, crediamo che sia urgente introdurre la legge contro i reati di apologia di mafia e camorra che abbiamo proposto tramite il consiglio regionale campano al governo nazionale, perché la situazione sta sfuggendo di mano" dichiara il Consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli.
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26-05-2021 16:20:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA