Un po' emozionato. Come fosse la prima volta. Dopo averci pensato per qualche giorno, Tonino Scala ha deciso di accettare la difficile sfida del candidato a sindaco che, da sinistra, prova la sua corsa solitaria verso Palazzo Farnese. Non nasconde le difficoltà di chi è in campo contro schieramenti di sette o dieci liste: "Io vi confesso che ero titubante perché ritenevo che la città non fosse pronta. Poi mi è arrivata una telefonata di un vecchio compagno 'se non ci sei tu non so chi votare per la prima volta dopo 50 anni'". E il portavoce regionale di Leu decide di farlo con il sorriso e tentando di dire che si può fare: "Castellammare è come una donna, nei momenti più difficili risponde nel modo migliore". Mentre lui parla nella sede di Leu del centro antico, i suoi prensetano la lista di 24 candidati al consiglio comunale. Al suo fianco Scala avrà, tra gli altri, Laura della Monica, già candidata al Parlamento, Enza Libero e Franco Esposito ex consigliere comunale di sinistra. "Ho deciso di scrivere il libro più bello. Dopo 18 anni oggi sono tornato a Palazzo Farnese. Castellammare era un grande laboratorio. Negli ultimi anni, invece, ci sono stati quattro scioglimenti e ad ogni tornata si sono rimessi in campo i soliti noti. I protagonisti dello sfascio. Autori di agguati di cui non si comprende ancora oggi il motivo, fatti per dimostrare che si deve contare". Ma il giudizio è duro anche con chi è stato mandato a casa: "Abbiamo avuto una serie di sindaci che non sono stati in grado di fare rispettare Castellammare". Poi arriva il momento di dire da dove cominciare: "Io sono in campo per vincere. Penso che una rivoluzione sia possibile. Aprirò da subito le Antiche Terme perchè si può fare. Firmerò la convenzione per la Reggia di Quisisana. Chiuderò al traffico il centro cittadino. Concorderò l'ampliamento del parcheggio nelle Ferrovie dello Stato e chiederò un tavolo per Fincantieri. Qui non possono sempre arrivare solo pezzi di nave".