Lui ha parlato. Ha ammesso di avere preso soldi per nominare periti e consulenti della cricca. E' il racconto del giudice di pace diventato il protagonista dell'inchiesta sulle sentenze truccate a Torre Annunziata. Antonio Ianniello ha provato a dimostrare di avere intascato soldi, ma di non avere alterato i procedimenti su incidenti stradali avvenuti in provincia di Napoli. Il suo lungo racconto finisce nel verbale in discussione durante il Riesame di ieri. Torneranno tutti a casa gli indagati finiti in cella a Poggioreale a settembre. Natale a casa agli arresti domiciliari, tranne che per l'ex giudice di pace. L'unico a non avere presentato la richiesta di scarcerazione al Tribunale di Nocera dove è passata la competenza proprio perchè le mazzette erano pagate nel suo ufficio di Scafati. Passaggi di soldi documentati da video realizzati dagli inquirenti, mentre ignari di tutto il giudice e gli avvocati si scambiavano soldi e informazioni. Esce dal carcere anche l'ex consigliere comunale del Pd di Castellammare, Rodolfo Ostrifate, insieme a Raffaele Ranieri, agli avvocati Aniello Guarnaccia, Eduardo Cuomo e Nicola Basile, ai fratelli Ivo e Guido Varcaccio, Salvatore Verde, Fabio Donnarumma, Luigi Coppola, Vincenzo Elefante, Liberato Esposito.
Intanto si attendono sviluppi sull'inchiesta per gli altri nomi fatti dalla toga sporca. In particolare ci sarebbe un medico, secondo quanto oggi riportato dal quotidiano Metropolis, che avrebbe versato 450 euro per consulenze ottenute. Soldi che, come dimostrano i video della Guardia di Finanza, sarebbero arrivati all'ex giudice tramite un avvocato. Ianniello ha parlato e in tanti tremano tra avvocati e periti per gli sviluppi di un'inchiesta solo cominciata.