Come in un film di Massimo Troisi, una tassa per entrare. La dovranno pagare i turisti che visiteranno Pompei. Sarà di 80 euro il 'ticket' che dovranno pagare i bus turistici alla città degli Scavi, a partire dal prossimo primo marzo. Da questa data, per 60 giorni, la tassa d'ingresso sarà applicata in via sperimentale. Ovvero, nessuna contravvenzione graverà sugli operatori turistici ignari o non preparati al nuovo balzello. Ma dal prossimo primo maggio nessuno potrà più sottrarsi a un ticket che aveva già sollevato le proteste dei tour operator e dei commercianti e ristoratori pompeiani. Alla tassa saranno obbligati i bus turistici e i mezzi che superano i 7 metri di lunghezza. Non saranno consentite eccezioni, nemmeno al turismo sociale, ovvero per i pellegrini diretti al santuario dedicato alla Vergine del Santo Rosario. Saranno risparmiati unicamente i visitatori che decideranno di soggiornare negli hotel della città mariana. Giudizio negativo dei Tour operator.
A gestire il servizio sarà la società "Publiparking", che è stata interpellata dal presidente della Fiavet (federazione delle agenzie di viaggio) di Campania-Basilicata, Ettore Cucari.
''Una riunione inutile - ha detto Cucari - abbiamo bisogno di interloquire con il commissario prefettizio''.
''Pompei - ha aggiunto il presidente della Federazione Associazione Imprese Viaggi e Turismo - come sempre, ci mette di fronte ai fatti compiuti. Non siamo contrari alla tassa di ingresso, e comprendiamo il richiamo della Corte dei Conti e le difficoltà economiche in cui versano le casse del comune di Pompei con il quale siamo collaborativi al massimo. Ma queste decisioni vanno prese dopo aver consultato gli operatori economici''.
''Abbiamo già pubblicato le tariffe e venduto i pacchetti fino al prossimo anno, senza aver calcolato la tassa di ingresso a Pompei - afferma ancora Cucari - perderemo due euro a persona di incassi. Gli operatori turistici dovranno pagare di tasca propria dai 4 ai 6 milioni di euro nel 2017. Bisogna, anche, mettere in conto i mancati incassi. Molti croceristi cambieranno itinerario, scegliendo Ercolano come meta alternativa per non pagare il balzello''.