LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Castellammare

Terme di Stabia, in aula il piano della salvezza: per i due stabilimenti è caccia ai privati

Via libera dei revisori dei conti sul risanamento della Sint, passa la linea Pannullo-Vanacore

di Redazione
Terme di Stabia, in aula il piano della salvezza: per i due stabilimenti è caccia ai privati

Una settimana e arriva in aula il piano sul futuro delle Terme di Stabia. Consegnato nella giornata di oggi l’atto salva Sint che ha ricevuto anche il via libera dai revisori dei conti del comune. Domani il presidente del Consiglio Eduardo Melisse convocherà ufficialmente il consiglio comunale per lunedì mattina. Si chiude quindi tra pochi giorni una vicenda che tiene banco da mesi a Palazzo Farnese e che ha diviso a lungo la maggioranza di Toni Pannullo. Parere favorevole con monitoraggio semestrale è la soluzione individuata dall’organismo di controllo che hanno espresso giudizio positivo sull'atto ricognitivo della partecipata comunale che detiene il patrimonio immobiliare delle Terme. Adesso bisognerà procedere a tappe forzate per rispettare le scadenze fissate nella road map voluta da Pannullo e studiata a tavolino con il presidente della Sint Biagio Vanacore. Il via libera entro fine mese è essenziale per superare lo scoglio della riforma Madia, restituendo a Pannullo i poteri che ha perso sulla sua società quando non ha rispettato la scadenza del 30 settembre imposta dalla legge. Ottenuta l’approvazione dall’aula, il sindaco di Castellammare dovrà procedere al pagamento entro il 30 novembre di 865mila euro che il Comune deve versare a Mps per rispettare l’impegno preso come salvagente della società. E’ questo solo il primo passaggio di un lungo percorso che prevede come seconda tappa il bando di privatizzazione di Antiche e Nuove Terme insieme. E’ lì il vero banco di prova per l’amministrazione Pannullo a caccia di privati per rilanciare i due stabilimenti chiusi e senza mission. A preoccupare maggiormente la situazione delle Nuove Terme fortemente danneggiate da diversi raid teppistici. Nel frattempo per permettere alla Sint di passare alla fase B, il Comune dovrà congelare circa un milione e mezzo di debiti che la partecipata deve restituire all'ente. Toccherà invece alla società, salvata dalla scure Madia, continuare a vendere i propri gioielli di famiglia per incassare i 600 mila euro necessari a pagare l’altra rata del Monte dei Paschi. Un piano la cui riuscita è interamente legata all’arrivo di investitori. Intanto lunedì per Pannullo e la sua amministrazione arriverà il momento in cui la road map dovrà passare la prova dell’aula. 


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20-11-2017 18:11:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA