Hanno vinto il round decisivo. I magistrati impongono alla Sint di assumere i lavoratori licenziati nei giorni del fallimento delle Terme di Stabia. La sentenza in Appello ribalta la decisione assunta dal Tribunale di Torre Annunziata in primo grado. In pratica per i magistrati della sezione lavoro, alla Corte di Appello di Napili, esiste una continuità tra la società che gestiva e quella che deteneva il patrimonio delle Nuove Terme. Ma con lo stabilimento chiuso ora il liquidatore, Vincenzo Sica, dovrà trovare una soluzione per i 42 ex dipendenti che hanno chiesto di essere riassunti dopo il licenziamento avvenuto nel mese di luglio del 2015. I termali chiedevano di essere assorbiti dalla Sint, facendo leva sulla scelta, ritenuta incongrua, da parte del curatore fallimentare di Terme di Stabia, che ha restituito alla partecipata gli immobili ma non i lavoratori. Gli ex dipendenti della società di gestione fallita hanno intentato una causa contro la curatela fallimentare e la Sint, partecipata comunale che detiene il patrimonio immobiliare delle Nuove Terme, dopo che il Tribunale del Lavoro aveva rigettato il ricorso contro i licenziamenti perché erano decorsi i termini per gli atti presentati sulla base della data del licenziamento stesso. E ora dopo quasi quattro anni la vittoria in Tribunale, quei licenziamenti sono nulli. Una sentenza che rischia di essere una nuova tegola per la Sint e l'amministrazione di centrodestra guidata da Gaetano Cimmino alle prese già con la liquidazione per evitare il fallimento e la vendita all'asta del patrimonio.Â