Stangata di Natale firmata da Equitalia. Migliaia di stabiesi hanno ricevuto in questi giorni cartelle esattoriali con cifre salatissime. Si tratta di importi chiesti ai cittadini di Castellammare per la tassa rifiuti degli anni 2010 e 2011. Un periodo in cui la competenza era dell’ex provincia di Napoli e non dei comuni. In queste ore in tanti si stanno mobilitando per trovare una soluzione. Il consigliere comunale Antonio Cimmino, in quanto avvocato indica una via d’uscita. “Innanzitutto, chiunque abbia ricevuto questo tipo provvedimento, può fare ricorso presso l’Autorità Giudiziaria contestando il fatto di aver già eventualmente pagato regolarmente quanto richiesto”. Anche in caso di cifre mai versate, come già spiegato dal commercialista Roberto Elefante c he ha sollevato il caso: “In secondo luogo, i cittadini stabiesi devono affidarsi ad un legale per la valutazione della eventuale prescrizione, visto che i crediti riportati dalle cartelle esattoriali in questione, seppur regolarmente notificate, potrebbero risultare, in ogni caso, prescritti. È noto, infatti, che ai sensi dell’art. 2943 c.c. il decorso della prescrizione viene interrotto dalla notifica, idonea a manifestare l’inequivocabile volontà del titolare del credito di far valere il proprio diritto, nei confronti del soggetto indicato, con l’effetto sostanziale di costituirlo in mora. Quindi seppur l’Equitalia ha effettivamente notificato ai cittadini stabiesi le suddette cartelle esattoriali, i relativi crediti dovranno comunque essere dichiarati prescritti. Come stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione gli importi eventualmente dovuti per il pagamento della TARSU sono da considerarsi estinti trascorsi i cinque anni che decorrono dalla data a cui si riferisce il tributo”. Questo rispetto al 2010, ma secondo l’avvocato Cimmino Equitalia ha scelto la strada sbagliata anche rispetto alle tasse relative al 2011. “Alla luce di tanto, i cittadini stabiesi possono impugnare i suddetti provvedimenti per tutti gli importi richiesti per l’anno 2010 e per quelli precedenti. In ogni caso, nell’eventualità che il credito non sia prescritto - ovvero per gli anni successivi al 2010 - è possibile contestare le maggiorazioni e le sanzioni applicate perché il provvedimento notificato non fa capire quali calcoli l’Equitalia ha effettuato per raggiungere gli esorbitanti importi richiesti oltre il tributo vantato”.