“Non è tempo per me”. Ha cominciato da bambino prodigio della politica. Tonino Scala è entrato in consiglio comunale a Castellammare la prima volta a 18 anni, ma questa volta fa passo. Alle sue prime riunioni c’era ancora la bandiera rossa con la Falce e Martello, adesso per andare a caccia di consensi basta un twitter. La città torna a votare tra poco, ma lui non ci sarà. “Ho perso, c’è bisogno di qualcuno in grado di unire”. Da segretario regionale di Sinistra ecologia e libertà un profilo ideale ce l’ha. Così un po’ per gioco dipinge il candidato a sindaco che vorrebbe, ricordando gli ultimi nomi in rosso che hanno governato la città. Di ognuno prenderebbe qualcosa, mentre li cita in successione: Catello Polito, Ersilia Salvato, Salvatore Vozza. Peccato non si possano mixare, come magari potrebbe accadere in uno dei libri che scrive. Perché da qualche anno la politica non è l’unica passione di Tonino Scala, che nell’album dei ricordi di vittorie ne ha più d’una come l’elezione a Presidente della commissione Antimafia in Regione Campania. Ma sembra già un’altra vita. “E così scrivo per non andare in analisi” racconta Scala nel presentare il suo primo giallo: “Lo spicciafacende”. Dopo saggi, romanzi e un libro scritto con i ragazzi delle scuole, arriva un giallo ambientato a Castellammare. Seguendo Mario si scoprono molte cose di questa città. Segreti dei quartieri di periferia in cui ha cominciato da piccolo a fare politica e che ora fanno da palcoscenico al protagonista dei suoi casi noir.