LUNEDÌ 31 MARZO 2025





il processo

Suicida a 13 anni perché vittima di bullismo e stalking: in tre rischiano il processo

L’inchiesta si allarga: fissata l’udienza per valutare il coinvolgimento di una 40enne e dei cugini dei bulli

di Marco De Rosa
Suicida a 13 anni perché vittima di bullismo e stalking: in tre rischiano il processo

La morte di Alessandro, il tredicenne di Gragnano che si tolse la vita il 1° settembre 2022, continua a far emergere sviluppi giudiziari significativi. Mentre tre minorenni sono stati rinviati a processo per stalking, la Procura di Torre Annunziata aveva richiesto l'archiviazione per tre adulti coinvolti nella vicenda. I genitori di Ale, però non hanno mollato. Si sono opposti a questa decisione, ottenendo così la fissazione di un'udienza camerale davanti al giudice Emanuela Cozzitorto, prevista per metà aprile.

Secondo i genitori, Alessandro era profondamente turbato da episodi di bullismo e cyberbullismo, ma il fattore scatenante del tragico gesto potrebbe essere stato uno scambio di messaggi avvenuto nei giorni e nelle ore immediatamente precedenti alla tragedia. In questa vicenda emergerebbe anche la figura di una donna di 40 anni, madre della fidanzatina del tredicenne, il cui ruolo è ora al centro dell'indagine.

Due cugini degli imputati minorenni, rispettivamente di 23 e 36 anni, dovranno rispondere alle accuse di istigazione al suicidio e stalking. La Procura aveva inizialmente deciso per l'archiviazione delle accuse nei loro confronti, ma le pressioni della famiglia del ragazzo hanno portato alla riapertura del caso. Fondamentali in questa vicenda sono i messaggi ricevuti da Alessandro attraverso una chat anonima collegata a profili Instagram, una piattaforma molto utilizzata dagli adolescenti.

A seguito di un'integrazione presentata dai genitori della vittima, è emerso un terzo nome: la madre della fidanzatina di Alessandro. La donna è ora iscritta nel registro degli indagati per omicidio colposo e frode processuale. Secondo l'accusa, alcune intercettazioni tra lei e la figlia, che all'epoca dei fatti non era imputabile, potrebbero contenere elementi rilevanti per ricostruire le circostanze che hanno portato alla tragedia.

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L’udienza di aprile sarà cruciale per stabilire eventuali responsabilità e fare luce su un dramma che ha sconvolto l’intera comunità.


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15-03-2025 14:17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA