LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




La storia

Studenti trovano una donna morta sulla spiaggia di Paestum

Vittima ancora senza nome, inchiesta per capire chi sia e le cause del suo decesso

di Redazione
Studenti trovano una donna morta sulla spiaggia di Paestum

Usciti di casa per una gita, sono finiti in un thriller con molti interrogativi e una magabra scoperta che non avevano mai immaginato di dovere fare. Come se fossero i protagonisti delle prime pagine di un libro giallo, sono degli studenti a trovare sulla spiaggia il corpo di una donna morta di cui, dopo una giornata dal ritrovamento, non si sa ancora nulla. Tante domande e, per ora, pochissime risposte sul sul cadavere di una donna sulla battigia del litorale di Paestum, nel Salernitano. Le indagini, condotte dalla Compagnia di Agropoli, diretta dal capitano Francesco Manna, in queste ore si stanno concentrando su due punti: l'identità della donna e, naturalmente, le cause della morte. Il corpo, in stato di decomposizione, è stato rinvenuto questa mattina dagli studenti del Liceo Scientifico "Gallotta" di Eboli durante una escursione nell'oasi dunale di Legambiente, in località "Torre di Mare", nel comune di Capaccio Paestum.
Riversa sulla battigia, con il volto parzialmente coperto dalla sabbia, al momento del ritrovamento indossava ancora scarpe, pantaloni e un giubbotto di colore scuro. Un ritrovamento shock per i 55 studenti accompagnati dal biologo agropolese Giuseppe Catuogno e da Maurizio Paolillo, impegnato da tempo come formatore nelle escursioni delle scolaresche del territorio alla scoperta del particolarissimo ecosistema marino presente nell'oasi dunale.
Allertate la Guardia Costiera e i carabinieri, sono subito scattate le indagini, mentre l'area interessata dal ritrovamento è stata recintata in attesa dell'arrivo del magistrato e del medico legale. Da un primo esame del cadavere, è emerso che la donna, di razza bianca, sulla trentina, sarebbe rimasta in acqua per almeno un paio di giorni, prima di essere sospinta sulla spiaggia di Torre di mare. Sul corpo non si sono evidenziate ferite né segni di violenza, ma probabilmente solo l'esame autoptico potrà contribuire a chiarire le cause della morte.
Incidente? Suicidio? Morte violenta? Tutte domande alle quali gli inquirenti sperano da rispondere al più presto possibile.
Nella giornata di domani verrà effettuato il rilievo delle impronte digitali, nella speranza che si possa almeno risalire all'identità del cadavere. "Eravamo nell'oasi, - racconta Maurizio Paolillo - in prossimità della battigia, quando ho scorto per primo quello che da subito ho capito essere un cadavere. La reazione dei ragazzi? Sbigottimento e anche curiosità. Pensavano fosse uno dei tanti migranti che ogni anno perdono la vita nei nostri mari, e per la verità all'inizio ci ho pensato anche io. Ho avvertito la Guardia Costiera e le forze dell'ordine e poi con il dottor Catuogno abbiamo provato a tranquillizzare la scolaresca, chiaramente agitata. Grazie a Dio non capita di fare ritrovamenti del genere. E' una esperienza che ricorderanno per il resto della vita".
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15-03-2018 20:00:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA