Sono scesi in corteo in oltre 5 mila, gli studenti degli istituti superiori di San Giorgio a Cremano e Portici, accompagnati dall’amministrazione comunale per ricordare Santo Romano, il giovane la cui vita, solo pochi giorni fa è stata tragicamente spezzata da un coetaneo in un assurdo atto di violenza. Un corteo organizzato dagli studenti, con il supporto del Sindaco Giorgio Zinno.
La manifestazione pacifica ieri è partita da piazza Massimo Troisi ed è proseguita lungo via De Lauzieres, piazza Carlo Di Borbone e via Roma per arrivare in Villa Vannucchi dove si sono succedute, una dietro l’atra, testimonianze, appelli e ricordi.
Questo evento, a cui ha preso parte anche il deputato Francesco Emilio Borrelli, consiglieri comunali, parte della giunta, dirigenti scolastici e i genitori degli alunni ha inteso trasmettere un segnale chiaro e forte: basta alla violenza e alle armi. La manifestazione non è stata solo un ricordo per Santo, ma ha rappresentato anche un grido di speranza e di impegno.
“I ragazzi che hanno partecipato – ha detto Zinno - ci mostrano la parte migliore delle nuove generazioni: quella che sceglie di prendere le distanze da chi semina odio e vive nella violenza e invece vuole impegnarsi per il futuro dei nostri territori. Sono giovani consapevoli e attivi, che vogliono costruire un futuro basato sul rispetto reciproco, sulla pace e sulla solidarietà. Come amministrazione, ci impegniamo a raccogliere questo appello e a fare quanto in nostro potere per promuovere ancora di più iniziative che contrastino la cultura della violenza. Siamo accanto ai nostri giovani, sostenendoli in percorsi di educazione e di sensibilizzazione, perché è solo insieme che possiamo cambiare e migliorare la nostra società”.
Il Sindaco poi, ha ringraziato pubblicamente gli studenti per il coraggio e la determinazione che hanno mostrato nell’organizzare questa manifestazione.
“In memoria di Santo – ha concluso - continuiamo a costruire una comunità che rigetti ogni forma di violenza e abbracci i valori della non violenza, difendendo i doni più preziosi che abbiamo: vita e libertà”.