“Qualcuno ha rimosso lo striscione e probabilmente lo ha rubato. Denunceremo il fatto alla polizia”. L’affissione del manifesto Ascom contro l’acquisto di merce contraffatta è durata 48 ore. L’ultimo dell’anno è stato collocato, il primo gennaio c’era ancora, ieri non più. A lanciare il caso è il presidente dell’associazione commercianti stabiesi Jhonny De Meo. “Insieme agli altri membri dell’associazione – spiega – avevamo volutamente fatto affiggere quello striscione lungo il muro del circolo Nautico che si affaccia su via Bonito. Perché è proprio lì che gli abusivi espongono sul marciapiede la loro merce”. Il presidente gioielliere precisa anche che il manifesto, ideato da Confcommercio con il patrocinio del ministero alle attività produttive, era stato applicato ad una settimana dai saldi per un motivo semplice. “Con i ribassi, alcuni articoli venduti in negozi ufficiali costano soltanto un po’ in più di quelli di imitazione. L’acquisto dai vucumprà, di conseguenza, danneggerebbe due volte i commercianti stabiesi”.
Il caso, per De Meo, dovrebbe essere spostato su un altro fronte, quello della legalità. “Si sta facendo rumore chiedendosi chi abbia rimosso lo striscione – dice – e qualcuno pensa che possa essere stato persino qualche negoziante. Ma non è così. La scomparsa del manifesto anti-contraffazione è un gesto che inneggia all’illegalità perché dietro gli acquisti dagli abusivi c’è sempre la criminalità”.
Secondo un dato approssimativo elencato dal presidente Ascom, la presenza dei venditori abusivi di scarpe, borse, orologi e giocattoli danneggerebbe ogni giorno i negozi cittadini sottraendo a questi ultimi un giro d’affari pari ad almeno cinque mila euro al giorno. “Soldi che – aggiunge – in un momento storico in cui si prediligono gli acquisti online o quelli nei centri commerciali, sono comunque importanti per la sopravvivenza dei nostri piccoli imprenditori e dell’economia reale di Castellammare”.