Era il 23 aprile del '46 quando la Piaggio depositò il brevetto del prototipo MP6 realizzato da Corradino D'ascanio per la casa di Pontedera (fu poi subito dopo Enrico Piaggio a battezzare quel modello con il nome "vespa").
La guerra appena lasciata alle spalle, il Paese sull'orlo della guerra civile con la Monarchia che di lì a poco avrebbe lasciato il posto alla Repubblica, Umberto il re di Maggio ancora principe ereditario girava l'Italia sulla Balilla.
Nessuno avrebbe mai immaginato allora un successo di tale portata che dura ancora nel tempo, eppure la Piaggio era nata per fare motori aerei negli anni '30, poi motrici per ferrovie, insomma ben altro.
Domani la mitica "vespa" compie i suoi primi 70 anni di vita e visti i risultati, bisogna dire in ottima salute.
Una storia, la sua, che ha accompagnato quella del nostro Paese dalla ricostruzione dell'immediato dopoguerra al boom economico, fino ai giorni d'oggi, una storia che per la "vespa" ha significato anche la capacità d'incidere sullo stile di vita fino a fare della mitica due ruote uno status symbol.
In un mondo dove tutto si consuma sempre più in fretta la vespa c'è, c'è sempre stata e sempre ci sarà.
Buon compleanno compagna di tanta avventure.