LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il dramma

Stefania uccisa dal marito, i genitori ai magistrati: "I suoi bambini devono crescere con noi"

Il Tribunale dovrà decidere sulla richiesta di affido, l'avvocato Longobardi: "E' la volontà della mamma che temeva per la sua vita"

di Redazione
Stefania uccisa dal marito, i genitori ai magistrati:

"I bambini di Stefania devono crescere con noi". Questa la richiesta dei nonni su cui il Tribunale per i minorenni di Napoli si dovrà esprimere. Oggi l'udienza conclusiva sull'affidamento dei bambini di Stefania Formicola, barbaramente uccisa, secondo l'accusa, dal marito con un colpo a cuore a Sant'Antimo il 19 ottobre del 2016. Uccisa perchè l'uomo non accettava l'idea di volere essere lasciato. Un padre che ora i nonni chiedono esca dalla vita dei figli. La donna, infatti, prima della uccisione era già stata oggetto di ripetute aggressioni e violenze da parte del marito. Un incubo a cui aveva deciso di mettere fine con la decisione di chiudere il matrimonio. Una vita di terrore con lo spettro di poter finire uccisa come testimoniano le sue lettere. E' lì in quei drammatici messaggi lasciati alla famiglia che Stefania chiede ai genitori di occuparsi dei suoi figli. La vicenda penale vede, allo stato, il rinvio a giudizio per omicidio volontario del coniuge Carmine D'Antonio che ha chiesto il rito abbreviato già fissato per il 21 dicembre, mentre per i piccoli figli della coppia, di appena due e cinque anni, il Tribunale per i minorenni, già con decisione del 12 maggio scorso ha disposto l'affido temporaneo ai nonni materni. Nonni materni che, assistiti dal'avvocato Nino Longobardi (in foto), noto civilista stabiese, hanno sin dal primo istante successivo alla tragedia chiesto a gran voce l'affido dei nipoti che già convivevano con la mamma proprio a casa loro. "Questa mattina sia i nonni materni che il Procutarore presso il Tribunale dei minorenni hanno richiesto la conferma dell'affido dei bambini ai nonni materni e la decadenza della responsabilità genitoriale in capo al padre imputato di uxoricidio" afferma l'avvocato Longobardi. "Molte volte nei casi di femminicidio ci si concentra, ovviamente, sulla vittima dell'efferato delitto lasciando in ombra le gravissime conseguenze che i figli della coppia deflagrata subisce a causa della mancanza immediata di entrambi i genitori, una defunta e l'altro in custodia cautelare. In questo caso l'amorevole attenzione e cura per i nipoti da parte dei nonni, unita alla circostanza che già convivevano con gli stessi i nipoti, ha mitigato gli effetti deleteri sulla crescita normale dei bambini che la perdita della mamma ha sicuramente creato". Va evidenziato, infatti, che i piccoli sono, già dal momento successivo all'assassinio della madre, seguiti dai Servizi Sociali competenti che svolgono attività di monitoraggio e di assistenza ai nonni affidatari e che hanno relazionato in maniera ampiamente positiva circa la cura e l'affetto che i nonni quiotidianamente hanno verso i piccoli nipoti orfani di mamma. Qualunque saranno, pertanto, gli epiloghi della vicenda penale e di affido, nel caso dell'assasinio della giovane Stefania Formicola, la cui vita è stata distrutta soli 28 anni, la crescita e la salute dei suoi piccoli figli sono assicurati dai nonni, giovani anch'essi, di 56 e 58 anni. E' singolare la vicenda di questa giovane mamma che, pur timorosa nel denunciare tempestivamente le angherie subite e che l'hanno portato alla morte, non si è preoccupata minimamente della propria incolumità ma esclusivamente di quella dei figli e della loro condizione dopo la sua morte che, è essa stessa a scriverlo, vedeva certa e violenta. Ci si auspica che tale tragedia possa essere un monito a tutte le donne oggetto di violenza e a denunciare ogni minimo atteggiamento violento subito, segnale sicuramente di ben altra e grave violenza: la denuncia è l'unica strada per fare uscire dalle omertose mura domestiche le aggressioni e le angherie subite. L'unica strada per combattere veramente la violenza contro le donne.


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10-11-2017 13:15:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA