Tutela degli investimenti fatti e di chi deve il suo reddito prevalentemente dalla gestione di uno stabilimento balneare. Ma forte spinta agli investimenti futuri collegati alla miglioramento del servizio, con contenimento dei prezzi e un freno al "caro-ombrellone", a tutela dei consumatori: sarebbero queste, secondo quanto si apprende, alcune delle linee guida della riforma delle concessioni balneari - anticipate anche da Repubblica.it -, su cui si sta ancora lavorando, e che arriveranno oggi al Consiglio dei ministri. Ci sarà una proroga fino alla fine del 2023 e partiranno le gare per le nuove assegnazioni a partire dal 2024.
La riforma delle concessioni balneari attesa oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri – secondo quanto si apprende da fonti di governo – dovrebbe essere introdotta con un emendamento al disegno di legge delega sulla concorrenza, attualmente all’esame del Senato. Lo scorso novembre il Consiglio di Stato ha stabilito che dopo la dead line del 31 dicembre 2023 tutte le concessioni balneari in essere saranno considerate non più valide.