Spari in un ristorante. Il terrore tra turisti e clienti per il raid di un ex marito che non accettava la nuova vita della moglie. “Sono stato bersaglio di un raid solo per aver aiutato una ragazza”. Così Polisto Ametrano, proprietario dell’Hotel Mec di Pompei, ha spiegato il movente dell'uomo che ha diffuso ieri il panico all’interno del suo ristorante a due passi dagli scavi di Pompei. Un 31enne di Torre Annunziata ha sparato a salve contro la struttura turistica creando il panico tra i clienti che stavano pranzando all’interno. “La donna aveva risposto a un annuncio di lavoro su Facebook. Era in prova e stava per essere assunta- ha affermato Ametrano- Ma fin da subito ho ricevuto forti pressioni per non farlo. I parenti del marito, dal quale aveva divorziano, l’hanno più volte insultata. Poi hanno minacciato anche me, prima al telefono e poi venendo al mio ristorante”. Incredulità dopo il raid di ieri mattina. “Ho vissuto malissimo questa vicenda –ha proseguito- Perché io ho avuto un atteggiamento fermo. Volevano colpire me. Il mio era solo un tentativo di aiutare una ragazza che ha avuto il primo figlio a 16 anni. Anche dopo l’attacco ho ricevuto nuove minacce”. Nel frattempo le forze dell'ordine hanno fermato il sospettato, nei guai anche i suoi parenti. Salvatore Di Salvatore, torrese di 32 anni con precedenti per spaccio di droga ed estorsione, ha sparato in aria, sotto gli occhi impietriti dei turisti e dei clienti, cinque colpi di pistola a salve all’interno del ristorante con la hall in zona Scavi. Subito dopo, Di Salvatore avrebbe provato a sfuggire alla cattura. Ma grazie alle testimonianze raccolte dagli investigatori, e alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza interno al locale, il 32enne è stato infine ammanettato. Adesso è in carcere a Poggioreale, è accusato di maltrattamenti in famiglia e di violenza privata. Tutto per impedire all'ex moglie di rifarsi una vita.
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