Una vendetta per pareggiare i conti con gli uomini del clan D’Alessandro. La spedizione nel centro antico contro due uomini della cosca partì da una famiglia amica di Scanzano. Furono i Vitale a decidere il raid contro Michele De Luca e Giovanni Panariello. Anche se il vero obiettivo mirava al boss che gestisce il traffico di droga nel quartiere, riuscito a dileguarsi in un portone. Arrestati oggi gli uomini del commando che colpì il cinquantasettenne pregiudicato stabiese all’addome e il giovane ventenne ad un piede. Una risposta ad un pestaggio ordinato dal boss del centro ai danni di uno di loro, avvenuto quando i Vitale hanno provato a comprare droga cambiando fornitore. Una trama da film di successo dietro gli arresti eseguiti oggi dai carabinieri, agli ordini del maggiore Donato Pontassuglia nel corso di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Un’inchiesta che ha ricostruito l’intricata vicenda che portò ad una sparatoria in una tranquilla domenica di settembre nel centro storico. Arrestati Pasquale e Luigi Vitale, di 27 e 39 anni, Enzo Guarino di 34 anni e Luigi Russo quarantenne. Secondo la ricostruzione degli inquirenti a sparare è stato Pasquale Vitale. Tutto è partito da un pusher che aveva interrotto l'approvvigionamento di droga da personaggi legati al clan camorristico dei "D'Alessandro", violando una legge non scritta imposta da Scanzano, e che per punizione era stato pestato dal giovane ventenne e da un complice. Un gesto considerato eccessivo dai Vitale. Subito dopo, infatti, per vendicare lo spacciatore, era partita una spedizione punitiva, con tanto di plateale sparatoria nel centro città, affollato di persone come ogni domenica mattina. I militari sono riusciti ad accertare le modalità della spedizione: sul posto erano giunti in scooter e su bici elettriche i 4 "incaricati" dei Vitale, tutti già noti alle forze dell'ordine, uno dei quali condannato per associazione camorristica come appartenente al clan con sentenza passata in giudicato. Due erano armati di pistola; i due complici avevano il compito di accompagnarli, di bloccare il traffico per agevolare il blitz e di favorirne la fuga. Le due vittime furono portate in ospedale e sottoposti a interventi chirurgici senza gravi conseguenze. Ancora da accertare la posizione di Michele De Luca, fratello del più noto Antonio, chiamato “vaccarella” boss della vecchia guardi del clan D’Alessandro che potrebbe essere finito nel mirino per sbaglio. Un regolamento di conti e vendette che ha rischiato di innescare una faida tra Scanzano e il centro antico. Un capitolo chiuso definitivamente con gli arresti di oggi.