La tradizione popolare vuole che questo piatto appartenga alla storia marinesca dei pescatori capresi.
Ora provate a immaginare Capri nell’immediato dopoguerra, un’isola di pescatori ben lontana dall'essere la capitale del divertimento estaivo, dove dolce vita e mondanità non facevano ancora parte dell’isola azzurra, un posto dove la gente non viveva di turismo ma solo di quel poco che donavano loro il mare e la terra.
Erano ancora lontani i tempi dei Vip, da Gianni Agnelli a Jaqueline Kennedy, da Totò a Vittorio De Sica.
Gli spaghetti alla Chiummenzana erano dunque un piatto povero, il cui nome deriva da Chiummenza, che a sua volta è una sorta e una rivisitazione di Chioma, che tradotto per i diversamente napoletani significa per Ciurma.
Insomma un piatto che le ciurme delle barche mangiavano fra una pattuta di pesca e l'altra quando erano a terra, ma fatto rigorosamente tutto con gli ingredienti a km 0 della terra caprese.
Ingredienti per 4 persone:
320 gr di spaghetti, 300 gr di pomodorini maturi col pizzo, 5 cucchiai di olio evo, 2 spicchi d'aglio, 1 peperoncino intero, un ciuffo di basilico fresco, 2 pizzico abbondante di origano, un pizzico di sale per il sugo e sale qb per la pasta.
Procedimento:
Mettere in un wok l’olio d’oliva con due spicchi d’aglio e il peperoncino intero.
Lasciare soffriggere per qualche minuto, e poi aggiungere i pomodorini tagliati a spicchi (possibilmente senza i semini) con i due pizzichi di origano e uno di sale.
Farli andare per una decina di minuti mentre si mettono a cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata.
Seguire le indicazioni di cottura della pasta e scolarli un minuto prima del tempo
A questo punto saltarli in padella con il sugo e un ciuffo di basilico fresco.
Naturalmente è un sugo verace che alla fine pretende la “scarpette”, quasi un obbligo per gustare fino in fondo la bontà di questo piatto.