Sottomarino da 90 metri viaggia via terra in Germania

Un’immagine insolita e mozzafiato ha attirato l’attenzione del popolo tedesco: un sottomarino lungo 90 metri ha percorso le strade del paese, trasportato su veicoli specializzati in una missione logistica straordinaria. Si tratta dell’U17, un ex sommergibile della Marina Tedesca, trasferito dal Museo della Tecnologia di Speyer al Museo dell’Automobile e della Tecnica di Sinsheim. Questo trasporto eccezionale ha richiesto anni di pianificazione e il dispiegamento di tecnologie di movimentazione.

Una sfida ingegneristica senza precedenti

Il trasferimento dell’U17, con un peso di decine di tonnellate, non è stata un’impresa semplice. Cinque anni di studio hanno preceduto l’operazione, resa possibile grazie alla combinazione di conoscenze tecniche e macchinari all’avanguardia. Al centro di questa impresa ci sono gli SPMT (Self-Propelled Modular Transporter), piattaforme modulari che rappresentano lo stato dell’arte nella movimentazione di carichi pesanti. Questi strumenti hanno permesso di affrontare terreni difficili, dislivelli e ostacoli lungo il percorso.

Cos’è uno SPMT?

Gli SPMT sono dispositivi modulari autotrasportati, utilizzati per spostare carichi eccezionali in contesti industriali, navali e aerospaziali. Ogni modulo è dotato di ruote indipendenti e sterzatura elettronica, che consentono manovre di precisione in spazi ristretti e movimenti multidirezionali. Configurabili in base alle esigenze, possono trasportare carichi di dimensioni e pesi impressionanti.

Un esempio tutto italiano di SPMT ce l’abbiamo con Voyager, un macchinario innovativo dell’azienda padovana mouvers.it.

Per il trasporto dell’U17 è stata utilizzata una configurazione di 30 assi modulari, capace di distribuire in modo ottimale il peso del sommergibile e garantire stabilità anche durante le manovre più delicate.

Un viaggio su acqua e su strada

La missione è iniziata sul fiume Reno, dove il sottomarino è stato caricato su un pontone fluviale di grandi dimensioni. Questa fase ha richiesto una gestione meticolosa del bilanciamento del carico, con zavorre appositamente posizionate per mantenere l’equilibrio del convoglio. Dopo il trasporto via acqua, l’U17 è stato sollevato per l’ultima parte del viaggio su strada.

La fase terrestre ha presentato sfide ulteriori: curve strette, ponti bassi e tratti autostradali hanno richiesto manovre complesse. In alcuni punti, il sommergibile è stato inclinato di 70 gradi per ridurre la sua altezza complessiva e superare gli ostacoli. Il convoglio ha viaggiato a velocità ridotte, sotto scorta della polizia, attirando l’attenzione e la curiosità dei passanti.

Il trasporto è stato reso possibile grazie alla precisione dei sistemi di controllo e alla robustezza degli SPMT. Ogni modulo era controllato da computer, in grado di adattare dinamicamente la posizione delle ruote per garantire stabilità su superfici irregolari. La capacità di superare pendenze fino al 22% ha permesso al convoglio di affrontare rampe e dislivelli senza difficoltà.

Gli ingegneri coinvolti hanno dichiarato che l’operazione è stata un successo grazie alla perfetta sinergia tra tecnologia e pianificazione. L’impiego di macchinari specializzati ha ridotto al minimo i rischi per il carico, le infrastrutture e il personale.

Un’impresa che segna il futuro

L’arrivo del sommergibile a Sinsheim ha segnato la conclusione di un progetto memorabile, celebrato come una testimonianza delle capacità ingegneristiche moderne. Operazioni come questa mettono in evidenza l’importanza delle innovazioni nel settore della movimentazione industriale e aprono la strada a nuove possibilità.

Con l’avanzare della tecnologia, possiamo aspettarci soluzioni sempre più sofisticate per affrontare sfide logistiche complesse, dimostrando che nessun carico è troppo grande o troppo pesante quando si dispone degli strumenti giusti.