LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Verso il voto

Sono 146 i comuni della Campania che andranno al voto il 5 giugno, tra questi Castellammare e Gragnano

Un test importante per le città e per la politica regionale, visto che si voterà anche a Napoli, Salerno, Caserta e Benevento

di Redazione
Sono 146 i comuni della Campania che andranno al voto il 5 giugno, tra questi Castellammare e Gragnano

Il 5 giugno l'Italia sarà chiamata al rinnovo di ben 1372 amministrazioni comunali delle 8000 che formano il belpaese. Si voterà in molte città capoluoghi di regione tra cui Torino, Milano, Trieste, Bologna, Roma e Napoli.
Renzi finge di non essere preoccupato, ma questo test sarà fondamentale per la tenuta del Governo, anche se i suoi avversari stanno facendo di tutto per rovinarsi la vita da soli.
Andiamo a vedere i numeri che interessani la nostra regione.
Si voterà in 146 comuni dei 550 complessivi pari al 26.5%, di gran lunga maggiore è la percentuale per numero di elettori chiamati a a votare visto che fra le città impegnate ci sono 4 dei 5 capoluoghi: Benevento, Caserta, Napoli e Salerno, cui si aggiungono altri 15 comuni al di sopra dei 15 mila abitanti Aversa, Capua, Marcianise, S. Maria Capua Vetere, Sessa Aurunca, Tentola-Ducenta, Battipaglia, Casoria, Frattaminore, Volla, Villaricca, Poggiomarino, Vico Equense, Gragnano e Castellammare di Stabia.
Fra i 146 comuni chiamati al voto, ma con un numero di elettori sotto i 15 mila abitanti ci sono comuni in qualche modo di "richiamo" tipo Agerola, Boscoreale, Piano di Sorrento, San Sebastiano al Vesuvio, Ravello, S. Egidio Montalbino. Praiano, Fisciano, Giffoni valle Piana, Padula, Vallo della Lucania.
Fin qui i dati certi, quello che manca ancora del tutto a due mesi e mezzo dal voto è sapere chi si candiderà.
Per la prima volta partiti, liste civiche, e movimenti sono ancora nella fase della scelta e in molti casi della contrapposizione. Un segnale non certamente positivo per i cittadini, che vivono sempre più una situazione di distacco e disagio nei confronti di una politica, incapace di dare, in molti casi, risposte certe ai loro bisogni.
Qualche esempio: a Napoli il PD da per scontata la candidatura Valente, ma Bassolino tiene tutti sulle spine con la sua più che annunciata volontà di essere comunque in campo, dove sono già impegnati De Magistris (sindaco uscente) e Lettieri per il centro-destra, ancora tutto da decidere per i grillini che soffrono più che mai la crisi di passaggio da movimento a partito.
A Salerno il sindaco PD uscente Napoli (che è subentrato a De Luca nel frattempo eletto Governatore) ha ricevuto il placet per l'investitura ufficiale, ora si attendono le conferme da parte degli altri partiti.
Restano i comuni di casa nostra, a Piano e Vico tutto è pronto nel segno della continuità; grande cofusione regna invece a Castellammare e Gragnano, città in cui i cittadini sono stati chiamati anticipatamente alle urne, e dove partiti e civiche sono ancora in fase di quadratura del cerchio, una situazione in cui il nome buono la sera non lo è più la mattina, come se un nome, da solo,  potessere essere sinonimo di garanzia e risolvere con un colpo di bacchetta magica problemi vecchi di anni.
 


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16-03-2016 14:06:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA