Un gesto che traccia una strada. Arrivano le prime dimissioni nel consiglio comunale di Torre del Greco dopo le manette al sindaco, accusato di corruzione. A poche ore dall’arresto di Ciro Borriello hanno infatti protocollato le loro dimissioni i rappresentanti dell'opposizione Salvatore Romano, Clelia Gorga, Lorenzo Porzio e Michele Polese (Pd), Giovanni Palomba (Ncd), Alfonso Ascione (lista civica Insieme per la città) e Luigi Caldarola, eletto con la civica Borriello sindaco e poi passato all'opposizione.
''Alla luce degli avvenimenti di questa mattina - scrivono in una nota i consiglieri dimissionari - riteniamo non più possibile il proseguimento di questa esperienza amministrativa''. I sette firmatari delle dimissioni inoltre ''invitano i restanti componenti della squadra amministrativa a dimettersi''. La decisione della minoranza non determina automaticamente la strada dello scioglimento non avendo i numeri necessari, ma rende ora più complicata la strada per il centrodestra al governo della città. E implica da parte del presidente del Consiglio che dovrebbe convocare l’assemblea per le surroghe. Netto anche il giudizio del Pd: “Torre del Greco alla ribalta della cronaca nazionale, ancora una volta, per fatti negativi - commentano Salvatore Romano e Antonio Cutolo, rispettivamente capogruppo in consiglio comunale e segretario del circolo locale PD, che proseguono: "Il Pd di Torre del Greco, a nome di tutta la città, esprime un sincero sentimento di sconcerto e preoccupazione. Le nostre battaglie in consiglio comunale - proseguono i rappresentanti locali del partito democratico - sono sempre state improntate ad una ferma opposizione politica: sui progetti, sui fatti, abbiamo rivendicato in ogni contesto ed occasione i valori di cui siamo portatori".