LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Si rifiuta di eseguire un aborto d'urgenza, ginecologo licenziato dall'ospedale

L'Asl di Giugliano: "La mamma era in pericolo di vita"

di Redazione
Si rifiuta di eseguire un aborto d'urgenza, ginecologo licenziato dall'ospedale

Ha rischiato di fare morire la mamma. Medico si rifiuta di fare abortire una donna arrivata in ospedale in seguito ad un malore, dichiarandosi obiettore. Licenziato il ginecologo. L'intervento è stato compiuto da un suo collega e il ginecologo è stato licenziato dall'Asl. Il fatto è avvenuto il primo luglio all'ospedale "San Giuliano" di Giugliano, comune alle porte di Napoli.
Protagonista della vicenda, suo malgrado, una donna alla 18ma settimana di gravidanza. La donna colta da malore si reca in ospedale e le sue condizioni avrebbero consigliato un intervento urgente. Ma il ginecologo presente in corsia si sarebbe dichiarato obiettore, tanto da dover richiedere l'intervento di un altro specialista che era a casa sua e che è giunto in ospedale nel giro di una decina di minuti. Portato a termine l'intervento, quest'ultimo ha riferito ai vertici dell'Asl quanto accaduto. Sono state avviate le procedure previste dinanzi al consiglio di disciplina e al termine dell'istruttoria è stata assunta da parte dei vertici dell'Azienda sanitaria locale Napoli 2 Nord la decisione di licenziare, senza preavviso, il medico. "La ragione del provvedimento è connessa al rifiuto del sanitario di intervenire su una paziente arrivata nella notte del 1° luglio presso l'ospedale di Giugliano in emergenza ed a rischio di vita. Il procedimento disciplinare è stato adottato a seguito dell'accurato lavoro effettuato dalla Commissione Disciplinare dell'Azienda che, nel corso dell'istruttoria e delle audizioni succedutesi in questi mesi, non ha mai ritenuto essere dirimente la scelta del sanitario di essere obiettore di coscienza". Così la Asl Napoli 2 Nord sul caso del ginecologo dell'ospedale di Giugliano licenziato il 16 novembre.
L'Azienda precisa che "le condizioni della donna erano tali da porla in imminente pericolo di vita mentre il feto non faceva registrare alcuna attività cardiaca. A conferma di ciò, il medico sanzionato nel corso delle sedute della Commissione Disciplinare non ha mai addotto a propria difesa la scelta di essere un obiettore di coscienza. L'Azienda Sanitaria sta valutando di inviare la documentazione alle autorità giudiziarie e all'Ordine dei Medici affinché possano verificare la necessità di effettuare le verifiche di propria competenza".
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22-11-2018 17:43:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA