GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




Castellammare

Sfregiato al volto, parla l'aggredito: "Ho pagato per il mio senso civico. Oltre 60 punti per ricucirmi la guancia"

Mariano Minetti è ancora sotto choc e ricostruisce la dinamica dei fatti accaduti fuori e dentro la Ragioneria. "Si è perso anche il rispetto fra esseri umani"

di Paolo Di Capua
Sfregiato al volto, parla l'aggredito:

"Quello che mi è capitato non accade nemmeno nelle serie televisive. E' fuori da ogni logica". E' Mariano Minetti a parlare, il quarantenne padre di un ragazzo della ragioneria che, più di dieci giorni fa, fu ferito al volto da uno sconosciuto nell'androne dell'istituto. Dopo che l'aggressore, C.L., appena ventisettenne, ed il suo complice G. S., sono stati arrestati dalla polizia, la vita dell'uomo, chef di professione, è cambiata. "Non riesco ancora a credere a quello che mi è successo. Ma lo specchio e questo taglio suturato da oltre 60 punti mi dicono che è accaduto davvero". Mariano afferma di essere stato sfregiato da un taglierino. Era nell'androne della ragioneria, insieme a moglie, suocera e figlio, a parlare con il vicepreside della condotta del ragazzo. Era stato chiamato dalla segreteria perché aveva totalizzato, dall'inizio dell'anno scolastico, oltre 40 giorni di assenza. "Mentre parlavo con il professore - racconta - vedo entrare questa persona, Gaetano Savarese, che avevo visto poco prima insieme a quello che poi mi avrebbe sfigurato. Mi chiede di parlargli un momento ed io gli dico che non era il caso ma lui insiste. Mi avvicino, lui mi blocca le mani e alle sue spalle spunta quel ragazzo che io, prima di entrare a scuola, avevo rimproverato con lo sguardo perché aveva parcheggiato male la sua moto". Lo schiaffo che il ventisettenne, con piccoli precedenti penali, gli assesta lo stordisce. Dal suo volto schizza sangue dappertutto e Mariano Minetti si tiene la faccia fra le mani perché sente che guancia e labbro quasi stanno cadendo. C.L. in mano aveva un taglierino. I due scappano e vengono ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, monitorate un'ora dopo dalla polizia di Castellammare. Mariano viene soccorso al San Leonardo dove lavorano alcuni suoi parenti. "Mi hanno detto - ricorda - che dopo i sessanta punti hanno smesso di contare. Mi hanno distrutto". Ma cosa era successo prima? Un veloce scambio di sguardi di disapprovazione sulle modalità di parcheggio della moto da parte del ventisettenne. Minetti arriva in via D'Annunzio in scooter dopo essere stato avvisato dalla segreteria di venire con urgenza. E' agitato e mentre sta raggiungendo il cancello, vede questa moto in sosta quasi sul marciapiede che ostruisce il passaggio di un pedone, una signira anziana. Il senso civico dell'uomo non ce la fa a tacere ed indica al proprietario della moto che, disinteressato, parlava al telefono appoggiato ad una macchina insieme a Savarese, era il caso di spostarla. C.L. indispettito lo guarda con astio e Minetti, già arrabbiato di suo, gli chiede cosa abbia da guardare. Poi se ne va. "Venti minuti dopo, vedo quella persona che conoscevo arrivare nell'androne e poi c'è stato il taglio". Minetti, che da qualche giorno, passa il suo tempo fra il lavoro e lo studio del suo avvocato, è ancora sotto choc ma un messaggio tiene a lanciarlo: "Io non mi sono fatto gli affari miei perché ritengo che il senso civico non debba tacere. Ma le conseguenze che ho ricevuto mi fanno pensare che, oggi, prima del senso civico bisognerebbe recuperare il rispetto fra esseri umani"


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12-12-2017 13:23:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA