MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2024




La lettera

Sette sindaci scrivono a De Luca: "Dopo gli incendi di Faito e Pendolo allarmati dal rischio frane"

L'appello al governatore partito dal primo cittadino di Gragnano e dall'assessore Elefante: "Subito un tavolo di confronto"

di Christian Apadula
Sette sindaci scrivono a De Luca:

Sette sindaci scrivono a De Luca. Dopo gli incendi che hanno devastato Faito e il resto dei Monti Lattari, arriva l’incubo delle frane. A preparare l’appello sottoscritto dalle altre sei amministrazioni è il sindaco di Gragnano Paolo Cimmino e il suo assessore Sara Elefante. Ma a firmare sono anche i colleghi di Castellammare, Vico Equense, Casola, Lettere, Sant’Antonio Abate e Pimonte. Chiedono un tavolo di confronto per non restare soli dinanzi al pericolo che le montagne vengano giù, come già accaduto in diverse di queste città in passato. Un rischio amplificato dai roghi delle ultime settimane e dalla siccità. I sindaci sono tutti preoccupati che senza fondi e soprattutto senza il coordinamento delle forze in campo, all’arrivo delle piogge si possa aprire la stagione delle frane. Si legge nella lettera inviata in Regione Campania: “I nostri territori, negli ultimi giorni, sono attanagliati dalla piaga degli incendi che stanno devastando ettari ed ettari delle nostre zone boschive dei Monti Lattari, in particolar modo del Monte Pendolo, del Monte Faito, del Monte Muto e dell'altopiano del Megano. Si sta gestendo l’emergenza con il supporto di impegno delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco, della protezione civile locale e regionale e dei tanti volontari nell'opera di spegnimento dei roghi, con la speranza che il fenomeno si possa interrompere al più presto. Dobbiamo andare, però, oltre la fase della continua rincorsa delle emergenze, per aprire finalmente la fase della prevenzione. Il suolo, con il passaggio del fuoco, sta subendo un forte aumento della temperatura che coinvolge solo lo strato più superficiale del terreno, mutandone  tutta la struttura. Due sono i fattori alquanto preoccupanti: l’arrivo delle piogge autunnali e il periodo di siccità. Secondo i dati ricavati dalla medie di quantità di pioggia, negli ultimi anni, si evince che si sono verificati fenomeni temporaleschi consistenti. Conseguenze di questi roghi estivi si pagano in termini di dissesto idrogeologico all’arrivo delle prime piogge. Ed è ora che bisogna scongiurare il peggio e difendere i nostri territori da un doppio danno. La Campania, infatti,  presenta una realtà particolarmente esposta a rischi. I roghi creano danni rilevanti non soltanto al patrimonio ambientale, ma incidono fortemente sul complesso sistema naturale in equilibrio che la macchia mediterranea è in grado di creare a svantaggio dei fenomeni di instabilità quali frane ed erosioni in genere del suolo: tutti fattori che sono alla base del dissesto idrogeologico. Pertanto, chiediamo alla Regione Campania un tavolo congiunto urgente affinché si possano prevenire altre calamità e verificare la stabilità dei pendii e delle zone colpite, perimetrando le aree a rischio su cui intervenire, adottando tutti gli strumenti e le azioni al fine di evitare un disastro annunciato con le prime piogge autunnali”.


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08-08-2017 13:32:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA