DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024




Malasanità

Servono 47mila infermieri per sconfiggere Malasanità

Ipasvi, "Dati sconfortanti, in Campania 2000 infermieri in meno in soli due anni"

di Redazione
Servono 47mila infermieri per sconfiggere Malasanità

Si parla tanto di malasanità, ma i dati che stanno arrivando in queste ore sulla situazione degli infermieri in Campania e in Italia sono sconcertanti.
Dal 2009 al 2014 in Italia i ranghi degli infermieri dipendenti dal Servizio sanitario nazionale hanno perso 7.463 infermieri nelle Regioni e altri 50 circa in strutture sovraregionali (Enti, Istituti a carattere nazionale ecc.), il -2,21% di forza lavoro.
Una situazione già grave di per se che lo diventa ancora di più se si analizzano le perdite nel dettaglio. Il calo maggiore in valori assoluti si ha in Campania con -2.102 infermieri, seguita dal Lazio con -1.893 e dalla Calabria a -1.444.
Insomma, in Italia mancano 47mila infermieri "per raggiungere livelli accettabili di sicurezza" nelle cure. E ben 7.500, a causa di tagli alla spesa e blocchi del turnover, ne sono stati persi tra il 2009 e il 2014.
Una 'emorragia' che ha colpito in particolare le Regioni in piano di rientro: Campania, Lazio e Calabria, da sole, in questi cinque anni, hanno perso 5.439 professionisti. E' quanto emerge dall'analisi della Federazione dei Collegi degli infermieri Ipasvi, in base ai dati 2014 del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato. Molti infermieri non lavorano e chi lavora lo fa con mille difficoltà: nei 5 anni in esame le retribuzioni sono state ridotte del 25% in termini di potere di acquisto.
Quanto all'età media dei professionisti, a causa del mancato ricambio generazionale la percentuale di over 50 - meno adatti a turni pesanti e a manovre rischiose - a livello nazionale è pari al 38% degli 'operativi', ma in Calabria raggiunge il 61%, il 58% in Molise e il 54% in Campania.
E poi i turni massacranti testimoniati dalla continua crescita della spesa per gli straordinari, necessari a coprire le carenze d'organico: in Lazio e Campania raggiunge in media il 4,5% della retribuzione del singolo infermiere, contro l'1,9, ad esempio, delle Marche.
"La soluzione - spiega Barbara Mangiacavalli, presidente dell'Ipasvi - sono nuove assunzioni". Ma "un 'placebo' per alleggerire la situazione nelle Regioni in piano di rientro sarebbe la mobilità volontaria, prevista dalla riforma della PA, ma che aziende e Regioni 'bloccano' non rilasciando i nulla osta. A richiederla sono soprattutto le Regioni del Sud e ad aderire sarebbero gli infermieri di quelle stesse Regioni che vivono da anni a migliaia di chilometri da casa".


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18-07-2016 16:08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA