Un sequestro da 400 mila euro. Lo Stato mette sotto chiave il patrimonio di un colonnello del clan Di Martino. Soldi, conti corrente, sei libretti di risparmio, due case nel centro di Gragnano, sei scooter, una barca di dieci metri. Tutti beni ritenuti il risultato dell’attività criminale di Rossano Apicella. Narcos e accusato di avere tentato di rapinare il Banco di Napoli, Apicella ha alle sue spalle una lunga carriera criminale. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Napoli nei confronti del pluripregiudicato, attualmente in carcere, al termine di una lunga indagine. Gli investigatori della Guardia di Finanza sono riusciti a ricostruire il castello economico-finanziario che l’esponente della cosca dei Monti Lattari avrebbe realizzato grazie al business della droga e agli altri traffici illegali del clan. Elemento di spicco della criminalità organizzata di Gragnano è considerato dagli investigatori un violento che è riuscito negli anni a conquistarsi una posizione di primo piano nel clan Di Martino. L’ingente patrimonio intestato alla sua famiglia, ora passa nelle mani dello Stato. Un colpo importante al cuore economico di un’organizzazione camorristica che gestisce il traffico degli stupefacenti. Apicella nel corso degli anni avrebbe anche utilizzato prestanome a cui intestare parte del suo tesoretto, ma l’alto tenore di vita della sua famiglia ha permesso di stimare una sproporzione quantificabile in quasi 700 mila euro. Il provvedimento su proposta della Procura di Napoli è stato oggi eseguito dalla Guardia di Finanza di Castellammare. Un importante risultato nella lotta alla camorra nella zona stabiese.